
Torna libero dopo mesi di lunga carcerazione, Daniele Chaiaradia, l’imprenditore coinvolto nel settembre dello scorso anno, isnme ad altre duecento persone, nella maxinchiesta “Reset”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. A decidere la scarcerazione dell’indagato è stato il Tribunale della libertà di Catanzaro, in accoglimento del ricorso proposto dai legali dell’mprenditore, gli avvocati Pasquale Di Iacovo del foro di Castriovillari e Maurizio Malomo di Cosenza.
Le accuse mosse a Chiaradia vanno dall’associazione finalizzata all’esercizio illegale di giochi e scommesse, al concorso esterno in associazione ‘ndranghetistica, passando per il riciclaggio e l’intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dall’agevolazione della cosca mafiosa Lanzino/Patitucci operante in Cosenza e Rende. Il settore in cui operava Chiaradia era infatti quello dell’attività di slot machines e delle agenzie di scommesse, che, secondo l’ipotesi dell’accusa, l’indagato avrebbe esercitato come prestanome di diverse società che avrebbero operato utilizzando slot machines abilmente modificate per evitare il pagamento di maggiori imposte all’erario e per truffare i giocatori erogandogli minori vincite, nel territorio di Cosenza e provincia, grazie alla protezione della criminalità organizzata.
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