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Rincari choc a Cosenza per gas, luce e spesa alimentare

I dati di aprile dell’Istat rielaborati dall’Unione nazionale consumatori riportano l’inflazione al +9% (uguale al dato di Milano)

Le scie del carovita sembrano di colpo meno stabili. E salgono, salgono di nuovo come scale senza fine dentro diagrammi a sviluppo esponenziale. Dinamiche irregolari che innescano smottamenti a catena dentro gli argini della resilienza sociale di una umanità sempre più provata. La rete della memoria ancora lucida di sofferenza torna ad agitarsi in un Cosentino che s’avvia a sprofondare di nuovo in mezzo alla crisi con prezzi troppo alti e salari troppo bassi. La narrazione dello scenario attuale è fatta di numeri e diagrammi che quotidianamente accendono e spengono il fuoco dell’inflazione. L’Istat ha chiuso il cerchio attorno alle stime di aprile con un dato generale che è tornato ovunque a crescere rispetto a marzo. L’indice di Cosenza risale al +9% (che è lo stesso dato registrato a Milano) contro il +8,1% con cui avevamo mandato in archivio un mese di marzo carico di speranze. In un anno (da aprile 2022 ad aprile 2023), in media, una famiglia cosentina ha dovuto spendere 1.681 euro in più (+1.513 euro il dato di marzo). La congiuntura negativa impregna l’economia nazionale con un carovita aggressivo sia a livello nazionale (+8,2% contro il 7,6% del mese precedente) sia regionale (in Calabria è tornato a +8% contro il +6,9% di marzo). Una fiammata ispirata dall’aggiornamento delle quotazioni dei beni energetici oltre a quelli di alcuni servizi.
L’aumento dei costi in Italia ad aprile è stato del +16,9% contro il 15,1%. In Calabria si è passati dal +11,4% al +19,5%. Cosenza è, addirittura, nella top ten nazionale, preceduta solo da centri urbani del Nord, con un +20,6% di rincari rispetto al +11,4% di un mese fa. Un indice che si rovescia come una enorme macchia nera sulle capacità finanziarie di famiglie e imprese. I prezzi di gas, luce e acqua fanno riaffiorare le pietre di un passato di dolore e di affanni dentro quel mondo di rincari che sembrava finito. Del resto, basta analizzare proprio le dinamiche dei prodotti energetici per scoprire un nuovo choc per i nostri portafogli.

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