Cosenza

Sabato 23 Novembre 2024

Precipita da un ponteggio a Rende, operaio muore in un cantiere della zona industriale

Ennesima tragedia sul lavoro. Un operaio di 62 anni, Pietro Mazzuca, è morto, ieri pomeriggio, cadendo da un’impalcatura nella zona industriale di Rende. Secondo una prima ricostruzione della vicenda, l’operaio era al lavoro nel capannone di un’azienda che si trova in via Bartolomeo Diaz nella zona industriale di Rende. Nel primo pomeriggio, l’uomo era salito su un ponteggio per sistemare una passerella in legno necessaria a completare le attività di tinteggiatura di un box dell’azienda. A un certo punto – per cause in corso di accertamento – l’operaio è caduto dal ponteggio precipitando da un’altezza di circa 4 metri. Il 62enne è finito al suolo riportando ferite gravissime. Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi e i sanitari sono giunti sul posto prestando tutte le cure necessarie. L’uomo è stato trasferito d’urgenza all’ospedale di Cosenza dove purtroppo poi è deceduto. Sul luogo dell’incidente sono giunti subito i carabinieri della Compagnia di Rende, guidati dal tenente Giuseppe Esposito e coadiuvati dal personale della sezione di Prevenzione, Igiene e Sicurezza degli Ambienti di lavoro dell’Asp. I carabinieri hanno prontamente avviato tutti gli accertamenti previsti dal caso, sequestrando l’area in cui è avvenuto l’incidente. Del caso è stata informata anche la Procura di Cosenza, guidata dal procuratore capo Mario Spagnuolo. Il pm di turno ha disposto, come da prassi, il sequestro della salma ed è stata disposta l’autopsia sul corpo dell’uomo. L’esame autoptico servirà ad accertare le cause del decesso e potrebbe essere utile anche a ricostruire la dinamica dell’incidente. La notizia della morte di Pietro Mazzuca, residente a Rende, ha gettato nel profondo dolore tutta la provincia di Cosenza dove l’uomo era conosciuto e stimato. Sconforto e dolore per la sua tragica e prematura scomparsa è stato espresso da tutti quelli che lo conoscevano e che apprezzavano la sua onestà e il suo essere una persona dedita al lavoro. In tanti lo hanno ricordato come un uomo generoso e disponibile con tutti, che trascorreva le sue giornate dedicandosi alla famiglia e al lavoro. I suoi colleghi sono rimasti attoniti e impietriti.

L'intervento dei sindacati

"Uno stillicidio, una conta senza fine, un dramma che si aggiunge al dolore di tante, troppe, famiglie calabresi. La morte di un operaio di 62 anni, caduto da un ponteggio a Rende, ci fa ripiombare nel buio di un dolore profondo. Non ci stancheremo mai di dire che la sicurezza sui luoghi di lavoro non deve essere sottovalutata.Gli operato del settore edile, è importante segnalarlo, non solo svolgono mansioni e lavori usuranti m, operando in un contesto intrinsecamente discontinuo, non possono vantare il numero di anni di contributi richiesto per andare in pensione e sono costretti a lavorare in età avanzata, con conseguenze disastrose in termini di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro nonché di turnover". Lo ha affermato in una nota, Maria Elena Senese, segretario generale FenealUIl Calabria. Nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, in tempi rapidi, chiediamo a gran voce l’intervento immediato delle istituzioni competenti, pretendiamo maggiori controlli sui luoghi di lavoro, vogliamo nuovi investimenti, per la verità promessi dal Governo ma ancora oggi non mantenuti pienamente, finalizzati al potenziamento degli Ispettorati territoriali del lavoro.E, in questo contesto, riteniamo indispensabile rilanciare la proposta che, come FenealUil Calabria, avevamo fatto già da tempo di dare vita a ispettori del lavoro dedicati al settore edile da far intervenire nelle varie province della Calabria.Questo nella convinzione che non si posso frenare questa ondata di morti senza aumentare drasticamente i controlli". “Si continua a morire senza sosta sui luoghi di lavoro. Oramai è una vera e propria strage. Come Fillea ci stiamo battendo da anni per mettere la sicurezza sui luoghi di lavoro al centro dell’agenda del governo. Chiediamo più controlli, più ispettori e il rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza". E’ quanto ha dichiarato il segretario generale della Fillea Calabria, Simone Celebre, in merito all’ennesimo incidente sul lavoro verificatosi oggi in un’azienda a Rende.  "Come Fillea chiediamo, per l’ennesima volta, misure "urgenti", fra le quali anche "l’estromissione" dagli appalti pubblici delle aziende che non rispettano gli standard di sicurezza e che non applicano i contratti nazionali sottoscritti dai sindacati più rappresentativi. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai familiari del lavoratore deceduto oggi a causa delle ferite riportate dopo essere caduto da un’impalcatura mentre era impegnato in alcuni lavori di tinteggiatura”.

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