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Castrovillari, duplice omicidio Scorza-Hendli: restano liberi i due vigili urbani

Il TdL ha respinto l’appello della Dda contro i poliziotti locali. Gli indagati non avrebbero segnalato la presenza della vettura con i cadaveri delle vittime abbandonata in zona Cammarata

Duplice omicidio Scorza-Hendhli: il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha respinto la richiesta della Dda di Catanzaro che aveva chiesto l’arresto di due vigili urbani di Castrovillari accusati di frode processuale penale, depistaggio e favoreggiamento. Erano queste le accuse contestate loro dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal pm antimafia Alessandro Riello. I magistrati avevano chiesto l’arresto degli esponenti della polizia locale ritenendoli responsabili di non aver segnalato la presenza della Mercedes con i vetri rotti e all’interno i corpi di Maurizio Scorza e Hanene Hendhli. Per gli inquirenti, i due, un uomo e una donna (difesi dall’avvocato Roberto Laghi del foro di Castrovillari), avrebbero percorso la stessa strada degli assassini di Maurizio Scorza e Hanene Hedlhi detta Elena, seppur in direzioni opposte. La loro auto si è incrociata con quelle dei sicari, e da un finestrino all’altro i rispettivi sguardi hanno potuto incrociarsi a pochi centimetri di distanza. Per questa vicenda hanno rischiato entrambi il carcere, forse anche qualcosa di peggio. Gli agenti, un uomo e una donna, sono oggi indagati per favoreggiamento e depistaggio aggravati dalle finalità mafiose.

Un’accusa che gli indagati avevano respinto limitandosi ad affermare di non aver notato il veicolo posto sul ciglio della strada che da contrada Gammellone conduce in direzione di Castrovillari.

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