Nuove scoperte nella Grotta del Romito. Lo rende noto l’amministrazione comunale di Papasidero. «In questi giorni – scrive il sindaco – è in corso l’annuale campagna di scavi, in regime di concessione ministeriale, condotta sotto l’egida della locale Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cosenza, in collaborazione con il Museo e Istituto fiorentino di Preistoria e con il supporto finanziario dell’amministrazione comunale di Papasidero. Le novità, inattese, riguardano le indagini in una piccola cavità adiacente alla grotta del Romito, che è stata utilizzata per molti secoli come luogo di sepoltura a partire dal Neolitico (in questi livelli archeologici sono in atto le indagini di questo mese) fino all’età del Bronzo». «Sono stati recuperati i resti di numerosi individui – spiegano il professore Fabio Martini dell’Università di Firenze e il sindaco di Papasidero Fiorenzo Conte – che erano stati collocati in questo piccolo anfratto secondo un rito di sepoltura collettiva. I reperti umani saranno oggetto di studi multidisciplinari secondo le più moderne metodologie, compresi gli studi sul Dna.
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