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L’ultimo viaggio del professor Nuccio Ordine nella sua Diamante

Ieri nella sala consiliare il sindaco Ernesto Magorno e tantissimi amici hanno reso omaggio al docente dell’Unical

Bandiere a mezz’asta, saracinesche dei negozi abbassate e un silenzio che cerca di squarciare la coltre di nuvole mentre il sole ogni tanto fa capolino. Ieri mattina, l’intera città adamantina si è radunata per dare l’addio al professor Nuccio Ordine, qui per tutti solo Nuccio. Appena poteva tornava a Diamante per tuffarsi a mare e godere delle sue bellezze, passeggiare sul lungomare con gli amici, abbracciare l’anziana madre, stare in famiglia. Un legame che non si è mai spezzato, quasi una profezia già nel nome del docente dell’Unical e intellettuale europeo scomparso a 64 anni. Diamante Nuccio Ordine: questo il nome di battesimo. «Lo stesso del nonno, una tradizione che portava con orgoglio. Un attaccamento alle radici che non lo ha ostacolato ad andare oltre, a cercare il sapere, seguendone la strada, confrontandosi e costruendo», racconta affranta la sorella Maria. È su una sedia della camera ardente allestita nella sala consiliare di Palazzo di Città, circondata dagli altri famigliari: qui, ieri mattina, dalle 10 fino alle 15, attorno alla bara in legno chiaro si sono ritrovati in tanti per omaggiare questo intellettuale che ha raggiunto, con umiltà e tenacia, la fama internazionale. Così altruista da disporre, post mortem, l’espianto dei suoi organi: cinque persone, grazie a lui, potranno avere una vita più serena. In tutta la sua carriera universitaria ha profuso un impegno instancabile, imprimendo nei suoi studenti la scintilla della passione, l’input a calarsi nella lettura dei classici e non solo per trovare gli spunti utili per il presente.

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