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Pizzaiolo cosentino arrestato dopo 28 anni per l’omicidio della ex, gli inquirenti: "Violento con le donne"

Condannato in Svezia due volte. Anche Sargonia «la sperimentò»

Sergonia Danha

Un uomo aggressivo, collerico, violento. E’ questo il ritratto di Salvatore Aldobrandi, 73 anni nato a San Sosti (Cosenza) da anni residente a Sanremo (Imperia) che emerge negli atti della misura di custodia cautelare richiesta dalla Procura di Imperia che lo accusa di aver ucciso Sargonia Dankha, 21 anni, di origini irachene naturalizzata svedese, sparita nel nulla da Linköping nel primo pomeriggio del 13 novembre 1995. Un uomo che in Svezia, prima di conoscere Sargonia aveva già due condanne per violenze nei confronti di altre donne. A pochi mesi dalla scomparsa di Sargonia, Salvatore Aldobrandi tornò in Italia. Nel suo paese, come risulta dalle carte, si è sposato altre due volte, sempre con donne straniere e sempre molto più giovani di lui. E anche con loro sarebbe stato violento.

«Capace di grande aggressività' nei confronti della coniuge - si legge in un provvedimento del Tribunale dei Minori di Genova, in cui i giudici stigmatizzano il comportamento dell’uomo nei confronti di moglie e figli - come emerge anche dalle relazioni sociali, oltre che dal comportamento da lui tenuto durante e dopo le udienze in tribunale». Nei confronti della prima donna sposata in Italia «avrebbe più volte manifestato violenza «con minacce verbali e fisicamente». Una violenza che la stessa Sargonia, a detta di amici e familiari, avrebbe sperimentato più volte, tanto da decidere di interrompere la relazione con l’italiano.

Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1995, giorno della scomparsa di Sargonia, Aldobrandi chiamò una sua ex svedese e chiese in prestito la sua auto, dicendole che doveva trasportare alcune cose dalla propria abitazione al ristorante presso cui lavorava. Nel bagagliaio di quell'auto, e nell’appartamento e su una giacca di Aldobrandi, gli investigatori troveranno tracce del sangue di Sargonia. A un amico svedese , gestore di un pub, Aldobrandi chiese una mano "per traportare sacchi neri dell’immondizia contenenti vestiti (...) Allora mi confessò di aver ucciso sul letto una donna». Stessa cosa racconta un altro uomo, che agli inquirenti ha dichiarato come Aldobrandi, «"scosso e tremante» lo aveva supplicato di avere in prestito un’auto e di essere"aiutato a nascondere il cadavere di Sargonia fatto a pezzi, a fronte del pagamento di 100 mila corone». Affermazioni smentite dall’italiano, che agli inquirenti disse che erano tutte invenzioni.

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