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Cassano, due persone massacrate di botte. Ora sono ricoverate in gravissime condizioni

Aggrediti a sprangate senza un apparente motivo da un gruppo di persone

Sono finiti in ospedale in gravi condizioni i due africani aggrediti lunedì sera in pieno centro urbano. Calci, pugni e sprangate. Due ragazzi del Gambia sono stati picchiati a sangue in viale Stazione, a Cassano Centro, finendo dopo le prime cure sul posto nel pronto soccorso dell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. I due sono rimasti vittima di una sorta di spedizione punitiva al momento senza spiegazione. Le condizioni di uno dei due ragazzi ieri si sono ulteriormente aggravate. Entrambi sono ricoverati nel nosocomio bruzio in prognosi riservata.

Il raid s’è verificato quand’erano circa le 21. Secondo le informazioni emerse, un gruppo di extracomunitari, intento a chiacchierare nei pressi delle panchine poste difronte all’area denominata “Bagni di Basta”, dove anticamente aveva sede un complesso termale. Il gruppo è stato raggiunto da un numero imprecisato di gente del posto che, a sentire i pochi testimoni, ha iniziato il pestaggio degli extracomunitari. La situazione è degenerata e nel parapiglia generale alcuni africani sono scappati mentre due di loro hanno avuto la peggio. Su entrambi si è scatenata la furia del gruppo locale. Dopo la scorribanda i due ragazzi sono rimasti a terra e dopo i primi soccorsi sono stati trasferiti in ospedale. Entrambi sono ricoverati all’Annunziata di Cosenza in gravi condizioni e uno di loro ieri s’è aggravato. I motivi del gesto al momento sono sconosciuti, sul caso indagano i Carabinieri della Compagnia di Cassano. Secondo quanto trapelato nei momenti immediatamente successivi all’aggressione, si potrebbe ipotizzare un caso legato all’odio razziale o addirittura futili motivi. C’è invece chi ipotizza che i motivi dietro il folle e censurabile gesto potrebbero essere legati alla vendita di droga. Il gruppo di extracomunitari, infatti, potrebbe aver “invaso” la piazza di spaccio solitamente occupata da altri soggetti vicini alle cosche locali e, quindi, “autorizzati” al commercio dello stupefacente, violando la competenza territoriale. Un gesto maltollerato dai referenti cassanesi che avrebbero deciso di intervenire e mettere in atto il raid punitivo.

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