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Sanità, a Cosenza la parola d'ordine è razionalizzare, Nursing Up non ci sta: “Protocollo d'intesa non rispettato affatto”

La sanità in Calabria continua a far acqua da tutte le parti. Sul fronte cosentino, il sindacato Nursing UP denuncia una volta di più “una situazione che rivede le solite, costrette, vittime da sacrificare: dipendenti ed utenti.  Razionalizzare ed accorpare è il mantra che abbiamo sentito pronunciare in questi anni dai vari Commissari che sino sono succeduti. Tutto ciò equivale, inesorabilmente, ad un taglio dei servizi e di conseguenza al peggioramento della qualità delle prestazioni sanitarie da garantire all’utenza. Eppure solo qualche mese addietro, precisamente in data 12 aprile, tutte le OO.SS. del comparto sanità sono state invitate, dall’attuale Commissario De Salazar, a sottoscrivere uno specifico protocollo d’intesa, che doveva gettare le basi per una nuova stagione di relazioni sindacali, dove la considerazione ed il rispetto verso i lavoratori venivano messe al primo posto. Purtroppo così non è stato e, a distanza di soli due mesi, siamo dovuti ritornare a descrivere la realtà che si vive all’interno dell’ospedale di Cosenza, situazione da noi più volte denunciata. Condizioni lavorative insopportabili per i sanitari che si trovano ad operare nei reparti di emergenza, e non solo. Unità operative complesse ridotte per assenza di turnover, personale che ogni giorno tira la carretta tra mille difficoltà, aggressioni, pastoie burocratiche e denunce. Lo “straordinario programmato” in totale disprezzo del CCNL che lo vieta, ricorso a prestazioni aggiuntive per mantenere i turni di servizio nei reparti, ma che hanno prosciugato l’apposito fondo per l’anno 2022. Come se ciò non bastasse i lavoratori vengono trattati non come professionisti ma come oggetti di scambio tra le varie Unità Operative, con il solo scopo di tamponare con una pezza che alla fine, come si suol dire, è peggio del buco. Noi diciamo basta…Tutto questo è intollerabile! Chi siede negli uffici strategici ed occupa posizioni apicali è a conoscenza che esiste un ‘caporalato’ anche in ospedale? Alla faccia dell’assioma: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e ‘dignitosa’. Un dato è certo: con il tempo si troveranno sempre meno dipendenti a sacrificarsi per un piatto di lenticchie! Ci piacerebbe che qualcuno visionasse i turni di guardia e di straordinario in reperibilità di alcune unità operative per capire come effettivamente non venga rispettato il nuovo CCNL 2019/2021. L’orario di lavoro dovrebbe avere come obiettivi:

  • Ottimizzare le risorse
  • Migliorare la qualità del servizio
  • Essere funzionale all’utenza come orari di apertura, anche al fine di ridurre le liste d’attesa
  • Migliorare i rapporti con le altre strutture e amministrazioni
  • Erogare servizi anche pomeridiani in base alle esigenze dell’utenza
  • Conciliare i tempi di vita e di lavoro
  • Distribuire in maniera equa i carichi di lavoro

 

A breve il sindacato Nursing Up convocherà un’assemblea sindacale al fine di coinvolgere i dipendenti e non lasciare più nulla al caso. Grazie al confronto si deciderà di intraprendere la strada più opportuna, rivolgendosi se necessario, agli organi competenti al fine di salvaguardare i diritti dei lavoratori della sanità”.

 

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