Quand’è arrivato allo sportello per la verifica della documentazione e poter effettuare la Tac che aveva prenotato quasi un mese fa il signor Gaetano di Sibari ha trovato una brutta sorpresa ad aspettarlo. Da alcuni giorni, infatti, al “Guido Chidichimo” di Trebisacce l’apparecchiatura per la tac è rotta e il laboratorio di analisi è «chiuso». Con pochi medici e infermieri professionali, senza anestesisti, con i cardiologi solo fino alle 14, e con il 118 che avendo a disposizione soli due medici, quasi sempre interviene con ambulanze non medicalizzate. Nonostante i sanitari in servizio facciano di tutto e di più per i tanti pazienti, ma senza uomini e mezzi a disposizione continua a non essere facile operare. Giovedì 15, il medico radiologo Francesco Odoguardi con una missiva avvisava i vertici aziendali, il direttore sanitario Antonio Adduci e il primario del pronto soccorso Giovanni Parrotta, «che l'apparecchiatura “Tc Bright Speed” in dotazione al reparto, si è guastata, pertanto si fa richiesta urgente di intervento tecnico per la riparazione». Intervento di riparazione fatto in data 21 giugno, ma due giorni dopo, la Tac ha dato nuovamente forfait. E tuttora resta fuori servizio. Ma al danno, per la famiglia cassanese, si è aggiunta anche la beffa figlia della poca accortezza avuta da qualche dipendente. Solitamente, infatti, quando ci sono dei rinvii la cosa viene puntualmente comunicata al soggetto che aveva prenotato (e pagato) per la visita. Purtroppo, però, e questo resta un mistero, la famiglia di Sibari, a dire degli operatori del Chidichimo, sarebbe stata contattata per telefono.
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