Una lettera inviata al prefetto Vittoria Ciaramella per chiedere un incontro urgente sulla sofferenza della casa circondariale. Due le firme in calce: quella del coordinatore regionale della Cgil-Polizia penitenziaria, Angelo Boeti, e quella di Dora Perrotta della segreteria della Cgil-Funzione pubblica. Sono preoccupati i rappresentanti sindacali degli agenti perché nell’istituto di reclusione di via Popilia ci sono problemi di personale. Troppi vuoti in organico e pochi poliziotti in mezzo a una popolazione di detenuti che continua a crescere secondo un algoritmo senza logica. Scoppia il carcere e il lavoro della penitenziaria si complica ogni giorno che passa. «In organico mancano circa 40 unità di personale della Polizia Penitenziaria, rispetto ad una pianta organica già carente per l’adeguata copertura dei posti di servizio previsti per garantire la sicurezza interna ed esterna della struttura e dei suoi ospiti. L’elevata presenza di detenuti, che attualmente sfiora un numero pari a 267, sta ancora una volta determinando un grave sovraffollamento della struttura divenuta impossibile da gestire». Tutto questo, alla vigilia delle ferie estive che ridurrà ulteriormente la consistenza degli uomini in divisa e, di conseguenza, salirà il rischio di eventi critici.
Boeti e Perrotta descrivono le difficoltà quotidiane degli agenti che non riescono a garantire la copertura dei servizi prevista. «All’interno dell’istituto è impossibile accompagnare i detenuti durante gli spostamenti. Ciò comporta il rischio di rendere pregiudizievole anche la garanzia dei divieti di incontro tra i detenuti di diversi circuiti detentivi».
E man mano che cresce la popolazione detenuta, il lavoro degli agenti diventa sempre meno sicuro.
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