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Inchiesta Reset a Cosenza, oltre 100 le richieste di abbreviato

Prosegue l’udienza preliminare nell'aula bunker di Lamezia Terme. La Dda ha chiuso le indagini nei confronti di 252 persone

L'aula bunker di Lamezia Terme

Sono oltre cento le richieste di abbreviato avanzate dai difensori degli imputati del processo “Reset”, scaturito dalla maxioperazione della Dda di Catanzaro che ha colpito i clan confederati del Cosentino.
Mentre proseguono le discussioni dei difensori degli imputati che hanno scelto il rito ordinario, il gup del Tribunale di Catanzaro, Fabiana Giacchetti, ha accolto due abbreviati condizionati. Tale decisione riguarda le posizioni di Cesare D’Elia, difeso dall’avvocato Cristian Cristiano e quella dell’imprenditore Giuseppe Caputo, difeso dall’avvocato Fiorella Bozzarello. Per domani e venerdì sono previste, nell’aula bunker di Lamezia Terme, altre due giornate di udienza preliminare che proseguiranno il prossimo 17 luglio. Mentre è fissata per il 18 settembre l’udienza preliminare in cui saranno discussi gli abbreviati.

Nei mesi scorsi la Dda di Catanzaro, coordinata dal procuratore capo Nicola Gratteri, ha chiuso le indagini nei confronti di 252 persone indagate nell’inchiesta “Reset”. Nell’inchiesta finirono numerosi rappresentanti delle principali consorterie mafiose, ma anche il sindaco di Rende Marcello Manna (al momento sospeso); l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune di Rende Pino Munno e l’assessore comunale di Cosenza Francesco De Cicco. Nei loro confronti restano le stesse accuse contestate nel blitz di settembre. Dal provvedimento di chiusura indagini, firmato dal procuratore capo Nicola Gratteri, sono anche emerse alcune novità. Tra queste la conferma di un nuovo collaboratore di giustizia, Ivan Barone che è ritenuto uno dei componenti del gruppo degli Zingari. Nel provvedimento sono contenuti, inoltre, altri particolari importanti ai fini investigativi. Gianfranco Ruà e Gianfranco Bruni, condannati all’ergastolo, sono accusati di favoreggiamento nei confronti del presunto capo delle cosche confederate Francesco Patitucci. I due sono accusati di aver reso falsa testimonianza nel processo per il duplice omicidio Lenti-Gigliotti. Roberto Porcaro, invece, è accusato di aver partecipato all’omicidio di Giuseppe Ruffolo avvenuto a Cosenza nel 2011.

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