Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La relazione “scottante” fa tremare i palazzi di Rende: nel mirino Psc, del Parco Acquatico, del “Lorenzon” e del Palazzetto

Il prefetto Santi Giuffrè ha chiesto al Viminale l’invio di quattro dirigenti

La relazione “scottante”. In 491 pagine sono condensati gli elementi raccolti dalla commissione di accesso antimafia guidata dal prefetto Antonio Reppucci, che hanno condotto allo scioglimento per mafia del consiglio comunale di Rende. Fatti, nomi e circostanze si susseguono nella ricostruzione compiuta dai “commissari” Dario Pini, Giuseppe Zanfini, Giuseppe Savoia e Antonio Arnoni.
Agli atti giudiziari relativi alla inchiesta antimafia “Reset” si aggiungono gli spunti giunti dall’indagine “Malarintha” eppoi atti, delibere, pareri tecnici e testimonianze. Già, perchè la commissione ha ascoltato imprenditori, ex amministratori municipali - per esempio Pierpaolo Iantorno, già assessore al Bilancio nella giunta guidata da Marcello Manna - funzionari e dirigenti municipali per comprendere il contesto in cui sono maturate alcune decisioni. Con loro è stato sentito anche Franchino De Rango, il “reggente” del Comune, nel periodo in cui l’ex primo cittadino Marcello Manna risultava sospeso dall’incarico. La relazione è stata notificata al prefetto Santi Giuffrè che guida la terna commissariale insediata negli uffici municipali di Rende per volontà del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Giuffrè ha già chiesto al Viminale di poter nominare quattro figure dirigenziali non calabresi che l’affiancheranno nelle gestione dell’Ente. Non solo: tra due settimane, esercitando i poteri del consiglio, i commissari approveranno gli strumenti finanziari (leggasi bilancio) per consentire al Comune anche di esperire i concorsi destinati all’assunzione di nuovi dirigenti.
Nel testo redatto dalla Commissione di accesso, poi trasmesso dal prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella all’esecutivo, vi sono capitoli dedicati al Piano Strutturale Comunale (Psc) in relazione alla titolarità dei terreni ricompresi negli interventi previsti dallo strumento urbanistico. Il Psc, approvato in fretta e furia dalla maggioranza prima dello scioglimento, è stato successivamente “sospeso” dal prefetto Giuffrè, pochi giorni dopo l’insediamento. Ma nella relazione largo spazio è dedicato anche alla vicenda relativa allo storico stadio “Marco Lorenzon” e ai rapporti tra l’imprenditore Fabio Coscarella, ex presidente del “Rende Calcio” e il Comune.

Caricamento commenti

Commenta la notizia