Cosenza si conferma come la città italiana con i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche in costante aumento. I recenti dati Istat evidenziano che i prezzi stanno subendo un significativo aumento in diverse città italiane, ma Cosenza mantiene il triste primato come città in cui i prezzi crescono in modo più marcato, come già accaduto lo scorso anno. Solo nell’ultimo mese, i prezzi sono aumentati del +14,3% su base annua. Questo aumento si traduce in un aggravio di spesa di 924 euro l’anno per una famiglia residente a Cosenza. È importante sottolineare che questa cifra tiene conto della spesa media per il consumo di cibo e bevande. È evidente come questa situazione possa incidere negativamente sul bilancio familiare, soprattutto considerando che Cosenza è una delle città dove la spesa media per i prodotti alimentari è tradizionalmente più alta.
Il fatto che Cosenza sia in cima alla classifica delle città italiane con l’aumento dei prezzi più marcato evidenzia la necessità di interventi immediati da parte delle autorità competenti. Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha sottolineato l’importanza di adottare misure atte a contenere l’aumento dei prezzi e a contrastare le speculazioni che si verificano nel settore. Ciò è fondamentale non solo per proteggere i diritti dei consumatori, ma anche per garantire che le famiglie non siano gravate da ulteriori spese che potrebbero mettere a rischio la loro stabilità finanziaria.
Nel frattempo, la crisi economica continua a farsi sentire, lasciando segni indelebili sulle persone che lottano per sopravvivere. Le lunghe code che si formano quotidianamente davanti ai centri di assistenza come Caritas e Banco Alimentare sono la prova tangibile di una situazione sempre più critica. Lavoro precario e aumento dei prezzi alimentano solo speculazioni e difficoltà anziché bilanciarsi a vicenda. In tutta la Calabria, ben 530.000 persone si trovano in uno stato di indigenza estrema. Solo nella zona del Cosentino, più di 35.000 persone si sono rivolte al Banco Alimentare in cerca di aiuto.
Tuttavia, le sacche di povertà sono ancora più numerose di quanto si possa immaginare. Molte persone si trovano in una situazione disperata e non sanno più a chi rivolgersi. Negli ultimi tempi, si è assistito all’emergere di una nuova categoria di poveri: coloro che, indossando abiti eleganti, un tempo avevano tutto o quasi, ma che, a causa della crisi innescata prima dalla pandemia e poi dalla guerra col rincaro dei prezzi, si sono ritrovati improvvisamente senza nulla. A Cosenza, si sta scoprendo che la fame non conosce vergogna né pudore. Purtroppo, non esistono stime ufficiali né un censimento di quella popolazione invisibile che si sta moltiplicando anche nelle periferie.
Secondo l’Istat, le famiglie più colpite sono quelle numerose, con ancora figli minorenni. Il 12% di questi nuclei familiari vive in una condizione di povertà assoluta. Tutto questo avviene proprio nella città in cui il costo del cibo e delle bevande è più elevato rispetto ad altre zone. Sono i misteri di un’economia poco solidale e fortemente orientata al commercio.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia