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Emergenza caldo, in Calabria i sindacati chiedono modifiche agli orari di lavoro

20080520 - INDUSTRIA: ISTAT, ORDINATIVI MARZO -3,7%, PEGGIORE DA 2004 .Un'operaio metalmeccanico al lavoro in un'immagine d'archivio. - Gli ordini dell'industria italiana a marzo sono diminuiti del 3,7% rispetto a marzo 2007, per effetto di un calo del 3,4% sul mercato interno e del 4,3% sul mercato estero. Lo comunica l'Istat, precisando che si tratta del peggior dato dal gennaio 2004, quando gli ordinativi erano calati del 6,1%. Il gennaio 2004, precisa l'Istat, e' stato l'ultimo mese in cui i sei dati relativi al fatturato totale, estero e nazionale, e ordinativi totali, estero e nazionale, erano risultati tutti negativi.giORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / JI

La salute dei lavoratori è a rischio a causa delle elevatissime temperature e dell'umidità. È sempre più complicato svolgere le mansioni sia nei luoghi chiusi che nei veicoli che all’aperto.

L’esposizione prolungata dei lavoratori a temperature elevate è frutto della carenza di impianti di climatizzazione adeguati (sia nei locali fissi che nei veicoli) e della deficitaria organizzazione del lavoro da parte delle aziende, in particolare per le attività effettuate all’aperto. Il perdurare di questa situazione, come specificato anche nelle linee guida del Ministero della Salute, può provocare gravi danni alla salute e le vittime sono già decine.

L'utilizzo di indumenti pesanti, i ritmi di lavoro intensi, le pause di recupero insufficienti, lo scarso consumo di liquidi ecc. rischiano di mettere seriamente in pericolo la vita stessa di chi lavora. Non è un'emergenza straordinaria ma la realtà con cui dovremo convivere e fare i conti per i prossimi decenni.

Le istituzioni hanno il dovere di intervenire assumendo iniziative specifiche a tutela dei lavoratori e della loro incolumità. Anche a livello nazionale USB ha avanzato precise proposte in un tavolo di confronto alla presenza della ministra Calderone: aumentare le pause, ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, rimodulare l’orario di lavoro laddove possibile e senza peggiorare la condizione lavorativa, garantire a carico del datore di lavoro acqua e creme protettive, introdurre nelle attività all’aperto l’obbligo di fornire luoghi di ristoro con ombra.

Queste nuove regole sono assolutamente necessarie.  Nelle scorse ore abbiamo richiesto ufficialmente alla Regione Calabria di intervenire, così come fatto nei settori del lavoro agricolo e dell’edilizia, in tutti i settori del lavoro privato. Stiamo registrando situazioni estremamente difficili in particolare nei settori igiene ambientale, cooperative di servizi, aziende di trasposto persone e merci.
La situazione rischia di diventare drammatica. Chi lavora non può mettere a repentaglio la propria salute o addirittura la propria vita. Utilizzeremo ogni azione a nostra disposizione per denunciare le criticità agli organi preposti. Ribadiamo la necessità di un intervento urgente del Presidente della Regione Calabria on. Roberto Occhiuto e dell’Assessore al Lavoro Giovanni Calabrese.

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