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L'indagine sulle fabbriche di marijuana nel Cosentino: così "l'erba" calabrese finiva in Olanda

Si allarga al Nord Europa l’inchiesta condotta dalla polizia di Corigliano Rossano

Il questore di Cosenza Michele Spina

L’indagine sulle fabbriche della marijuana calabrese conduce nei Paesi Bassi. Dall’inchiesta coordinata dal questore di Cosenza Michele Maria Spina e condotta dai poliziotti del Commissariato di Corigliano Rossano – diretti dal vicequestore Giuseppe Zanfini – sarebbero emerse delle ramificazioni olandesi. Secondo le prime risultanze, una buona parte “dell’erba” coltivata tra le province di Cosenza e Catanzaro era destinata in una precisa area del Nord Europa. Ciò emergerebbe con una certa evidenza da alcuni elementi raccolti dagli investigatori all’interno dei tre capannoni sequestrati nelle scorse settimane. Circostanze che – qualora dovessero trovare concretezza – innescherebbero, non solo una serie d’interrogativi, ma anche un singolare filone d’indagine di respiro internazionale. Che si trattasse d’una inchiesta abbastanza complessa lo si era capito dal momento in cui i poliziotti hanno spalancato le porte del capannone di Santa Sofia d’Epiro ed eseguito l’arresto di tre cinesi e un imprenditore di Corigliano Rossano.

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