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La mafia africana e il narcotraffico nell'autostazione, a Cosenza spacciavano anche i minori: 19 misure I NOMI

Ricostruita la rete di pusher nigeriani e gambiani che inondavano le piazze di stupefacenti provenienti dalla Campania e dalla Piana di Gioia Tauro

La mafia africana. La Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, ha disarticolato una organizzazione di trafficanti di droga operante nell'area dell'autostazione di Cosenza, che si serviva anche di minori per lo spaccio. Diciannove le misure cautelari (5 le persone in carcere, 12 agli arresti domiciliari e 2 sottoposte all'obbligo di dimora) firmate dal gip distrettuale Sara Merlini su richiesta del procuratore Gratteri, dell'aggiunto Vincenzo Capomolla e del pm antimafia Corrado Cubellotti.

I nomi

In carcere: Mor Mame Fall; Yorro Jallow; Adamu Mohammed; Obinna Kingsley Nwigwe; Michael Emeca Okere.
Arresti domiciliari per: Ahmad Abdenabi; Benedict Amadi; Azare Barry; Sandra Benemerito; Regep Berisa; Toni Berisa; Satamang Am Camara; Rajib Hossain; Miracle Ojo; Mattia Namik Sposato; Ibrehim Yakubu;
Obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria: Luisa Forcina; Lorenzo Nicoletti.

In azione i carabinieri della compagnia bruzia, coordinati dal comandante provinciale Agatino Saverio Spoto. I militari, guidati dal maggiore Antonio Quarta, hanno ricostruito la rete di pusher nigeriani e gambiani che inondavano di stupefacenti provenienti dalla Campania e dalla Piana di Gioia Tauro, una delle zone più frequentate del capoluogo dell'Alta Calabria.

Il gruppo di narcotrafficanti, guidato da un nigeriano, agiva ormai da qualche anno. Gli investigatori hanno spiato i componenti con intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti e videofilmati. Le piazze individuate erano l'Autostazione e Villa Giulia. I trafficanti vendevano hashish e marijuana in grande quantità. Il capo nigeriano del sodalizio sgominato veniva chiamato con il soprannome "Obin".

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