Il movimento federativo delle minoranze linguistiche «Nuova Arbëria» ha presentato un ricorso al Tribunale civile di Castrovillari per chiedere la modifica della legge elettorale europea «perché, nella forma attuale - è detto in una nota - nega alla minoranza arbëreshe costituita da 50 comunità disseminate in sette regioni italiane, Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, Molise, Campania e Abruzzo, di esprimere un proprio rappresentante in seno al Parlamento Europeo».
«Il ricorso - si aggiunge nel comunicato - redatto dal professore Felice Besostri, uno dei massimi esperti italiani di leggi elettorali, già autore dei ricorsi contro il 'Porcellum' e il 'Rosatellum' nonché relatore al Senato della legge in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche, e dagli avvocati Enzo Paolini ed Emanuela Capparelli, è stato sottoscritto dal presidente del movimento 'Nuova Arbëria', Nicola Bavasso; dai sindaci di Lungro, Acquaformosa e Firmo, Carmine Ferraro, Gennaro Capparelli e Giuseppe Bosco. «L'impegno del movimento federativo, finalizzato a rivendicare i diritti finora negati alla minoranza linguistica arbëreshe, nonostante le normative approvate - si afferma ancora nella nota - si concretizza anche nel ricorso che è stato presentato, con cui s'intende porre fine alle discriminazioni istituzionali in materia di diritti che continuano a ritorcersi contro i gruppi linguistici interni a vantaggio delle minoranze linguistiche di confine». I dettagli del ricorso saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà indetta in Calabria nel prossimo mese di settembre.
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