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Lungofiume a caccia del tempo perduto, a Cosenza residenze degli artisti sommerse dal degrado

Cumuli di rifiuti, perdita idrica, strada danneggiata ed erba alta accolgono i visitatori

Il biglietto da visita che accoglie quanti arrivano dallo Spirito Santo per una corsetta salutare o per una passeggiata con il proprio cane è impresentabile: una distesa di spazzatura e materiale ingombrante addossata a uno dei muri di un’ex officina. Qualche metro più avanti, una pozzanghera alimentata da una perdita idrica attiva da mesi che siccome è lontana dagli occhi di tutti (o quasi) non viene presa in considerazione e quindi non viene riparata. E ancora: blocchetti di porfido saltati dalla pavimentazione e poggiati sul ciglio della carreggiata da pedoni o automobilisti per evitare guai peggiori.
Di acqua sotto i ponti ne è passata dal periodo d’oro del Lungofiume che costeggia il Crati. Il Parco intitolato allo scrittore britannico Norman Douglas ha perso lo smalto dei tempi migliori. Il suo fascino e il valore per cui era stato realizzato. Le casette degli artisti sono perennemente vuote. Rare le iniziative culturali anche a seguito dell’accordo stipulato mesi fa tra il Comune bruzio e l’Accademia Belle arti di Catanzaro per un percorso di valorizzazione delle opere custodite al BoCs Museum, frutto delle residenze artistiche che si sono succedute al BoCs Art realizzato in passato tra la collina di Guarassano e la zona della Massa.
Un polmone verde che avrebbe dovuto attirare l’attenzione di quanti amano la natura: percorsi pedonali e ciclabili, campi sportivi, un Parco acquatico di cui si sono perse le tracce come più volte abbiamo scritto. Le precedenti Amministrazioni hanno provato a... rianimarlo organizzando manifestazioni estive, musicali ed enogastronomiche: un esperimento positivo, durato però troppo poco tempo.

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