Due cellulari sono stati trovati nella cella di un detenuto nel carcere di Cosenza. Da quanto si è appreso il ritrovamento è avvenuto nella giornata di giovedì. È stato un agente che, nel corso di un controllo di routine, ha rinvenuto nella cella di un detenuto - che si trova nel reparto di Alta sicurezza - i due telefoni cellulari. Non è la prima volta che nel penitenziario “Sergio Cosmai” siano accaduti episodi del genere. Infatti sarebbero circa dieci i telefonini sequestrati dall’inizio dell’anno fino ad oggi nel carcere di via Popilia. Sul ritrovamento di giovedì dovrebbero essere state avviate specifiche indagini sulle quali vige uno stretto riserbo.
Quanto accaduto ha nuovamente fatto puntare i riflettori sulle emergenze degli istituti penitenziari - soprattutto calabresi - nei quali si registra un’endemica carenza di personale che rende il lavoro degli agenti penitenziari molto stressante. Sono pochi e, spesso, sono sottoposti a turni massacranti pur di riuscire a garantire controllo e sicurezza. I sindacati della Polizia penitenziaria continuano a lanciare l’allarme di situazioni che potrebbero diventare esplosive.
«L’utilizzo di strumenti non consentiti in carcere, come i telefoni cellulari, è sempre più frequente - ha affermato il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante commentando il ritrovamento dei due cellulari nel l’istituto penitenziario del carcere di Cosenza -. Nonostante sia stato previsto uno specifico reato, la popolazione detenuta continua a riceverne e a utilizzarne tanti».
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