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Cosenza, il concordato fiscale dell'Amaco pronto a tagliare il traguardo

L’iter per evitare il fallimento si dovrebbe chiudere in autunno

Un’estate tutto sommato tranquilla sotto il profilo dei pagamenti per i 133 lavoratori Amaco e per le loro famiglie. Manca all’appello soltanto la quattordicesima mensilità, tutti gli altri stipendi sono stati saldati. Dopo che tra maggio e luglio si era avuto uno stop dei flussi finanziari che aveva fatto temere il peggio. Poi tutto si era risolto grazie agli incontri che hanno visto protagonisti Regione, Banca, Cometra, azienda e anche il Comune di Cosenza.
Per il resto, prosegue l’operazione salvataggio dell’azienda per la quale come si ricorda la Procura aveva chiesto il fallimento. Si va avanti con il concordato fiscale, un procedimento che dura alcuni mesi e viene curato direttamente dal commissario nominato dal tribunale. A luglio c’è stata la votazione online dei creditori, compresi i dipendenti, che è passata a maggioranza. Nel giro di un paio di mesi il commissario curatore dovrebbe dare il suo assenso definitivo alla richiesta di concordato fiscale in luogo del fallimento. Evitato il tracollo, l’Amaco procederà a pagare i creditori, compresi i dipendenti, secondo le procedure e quantità previste nel concordato stesso. I creditori dipendenti non perderanno nulla (aspettano da 2mila a 4mila euro ciascuno, provenienti dalla contrattazione integrativa sospesa dal vecchio amministratore a giugno 2022: nel concordato preventivo è previsto che queste somme verranno erogate nei primi sei mesi del 2024) mentre quelli esterni avranno una importante decurtazione delle somme spettanti con pagamento molto dilazionato. Ma anche quelli che opporranno una certa resistenza, alla fine saranno costretti ad accettare la proposta di concordato.

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