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“Ho perso il reddito di cittadinanza!”: schiaffi e pugni al sindaco di Carolei Iannucci

Uno schiaffo. E un pugno. Che ha scatenato una vera e propria colluttazione. Il perché dell'aggressione al sindaco di Carolei, Francesco Iannucci, starebbe nella perdita del reddito di cittadinanza da parte di un residente del comune dell'hinterland cosentino. Una volta incrociato il primo cittadino di Carolei, non ci ha visto più, imputandogli l'interruzione dell'erogazione del sussidio.

Piena solidarietà espressa al collega dal sindaco di Cosenza Franz Caruso

“Esprimo la mia assoluta vicinanza a Francesco Iannucci per la vile aggressione subita nei giorni scorsi e della quale si è avuta notizia solo ora. Le modalità riferite dalla stampa – sottolinea Franz Caruso - sembrano ricondurre il deprecabile gesto alla situazione incandescente che si è venuta a determinare a causa della sospensione del reddito di cittadinanza da parte del Governo. Una situazione – sottolinea ancora il sindaco di Cosenza - che potrebbe sfuggire di mano, nella misura in cui si individuano erroneamente nei Sindaci i responsabili di una sospensione che è da ascrivere a decisioni governative con le quali non siamo assolutamente d’accordo. Quanto accaduto al sindaco di Carolei Iannucci – prosegue la nota di Franz Caruso -ci indigna e ci preoccupa, essendo un vero e proprio campanello d’allarme che espone tutti gli amministratori della cosa pubblica ad un rischio del genere. Il gesto che ha portato all’aggressione di Iannucci – prosegue ancora Franz Caruso – va condannato e fortemente stigmatizzato, ma è il segno inequivocabile di un focolaio di protesta destinato inevitabilmente, in assenza di convincenti misure sociali alternative, ad allargarsi. Quanto accaduto a Carolei rappresenta una pericolosa avvisaglia”.

La solidarietà dei sindaci Paolo Brunetti, Franz Caruso, Nicola Fiorita e Vincenzo Voce

L’aggressione subita dal sindaco di Carolei, Francesco Iannucci, conferma la gravità dell’allarme che avevamo lanciato all’indomani della soppressione del reddito di cittadinanza. Sta per divampare in Calabria l’incendio della protesta sociale. I sindaci calabresi, chiamati a gestire un’emergenza sociale che da noi è particolarmente acuta, sono soli e senza difese. Era da decenni che non si vedevano cittadini disperati davanti ai portoni dei Comuni. Il cinismo del Governo sta provocando una vera e propria situazione di tensione sociale che in autunno si aggraverà ulteriormente e nei primi mesi del 2024 diventerà una vera e propria bomba, quando non ci saranno nemmeno i contributi per l’assistenza alloggiativa. Senza reddito di cittadinanza e senza benefit, l’area della povertà in Italia – ma soprattutto in regioni come la Calabria – sarà destinata ad allargarsi e pregiudicherà ogni progetto di sviluppo e di benessere per le persone. I sindaci della Calabria non ci stanno a fare da parafulmini, a mettere perfino a repentaglio la propria sicurezza personale per colpe che vanno semmai addebitate ad altri. Si diano al più presto ai Comuni gli strumenti necessari per contrastare questa dilagante disperazione, si rivedano i meccanismi dei sussidi e dei sostegni a chi è rimasto dietro. Se continuerà questo gioco al massacro contro i sindaci, che invece di essere aiutati vengono colpevolizzati e lasciati soli a contrastare povertà, immigrazione irregolare, depurazione, tra qualche anno nessuno se la sentirà di candidarsi a guidare le nostre Comunità. Al sindaco Iannucci va la nostra sincera solidarietà per quanto accaduto. Noi non lo lasceremo solo.

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