Quella dei test di Medicina è una storia che da giorni resta intrappolata in un girone infernale. Con una indagine che parte da Palermo e con ricorsi alla giustizia amministrativa che piovono sul Tar da ogni angolo del paese. Nomi che si accumulano, trame che si assomigliano e fermentano dentro gli atti giudiziari che registrano una crescita esponenziale. Lo scenario controverso che si sta componendo resta all’attenzione del ministro Anna Maria Bernini che venerdì sarà a Rende per l’inaugurazione dell’anno accademico. Tra le novità dell’Unical c’è, soprattutto, quella Facoltà di Medicina che dovrebbe offrire opportunità di studio a chilometro zero ai giovani calabresi. Quel sogno nel cuore (che è lo stesso di altre decine di migliaia di “matricole” in tutta Italia), rischia d’essere risucchiato da uno scenario livido. Per adesso si tratta di ipotesi contenute nell’esposto iniziale presentato alla Procura del capoluogo siciliano. Uno scritto che impasta rabbia e sospetti da parte di chi denuncia d’essere vittima di un inganno. E poi le presunte prove dei torti lamentati. Un elenco di conversazioni testuali estrapolate dalle chat di una app di messaggistica dalle quali emergerebbe l’ipotetica vendita dei quiz a venti euro. Ci sarebbero, poi, perplessità su corsi a pagamento che avrebbero offerto l’opportunità agli iscritti di conoscere in anticipo i quiz di luglio.
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