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Rende, processo aggiustato: appello dei pm contro la sentenza nei confronti di Marcello Manna e Marco Petrini

Il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, ha proposto appello contro la sentenza emessa dal Gup della città campana nei confronti di Marcello Manna e Marco Petrini. Il magistrato, contestando la decisione assunta dal togato giudicante, chiede un aumento della pena irrogata in prima istanza. Sulle vicenda corruttiva ha reso dichiarazioni, nei mesi scorsi, l’ex boss cosentino Roberto Porcaro che ha scelto di collaborare con la giustizia. Il boss pentito ha parlato di denaro impiegato dai clan per corrompere il togato catanzarese, tirando in ballo l’avvocato Manna. La data del processo di appello dovrà adesso essere issata. Ma ricostruiamo la vicenda giudiziaria.
Il 12 maggio scorso il gup di Salerno, Carla De Filippo, aveva inflitto a Marcello Manna, avvocato e politico, già presidente della Camera penale di Cosenza, ed a Marco Petrini, ex presidente della Corte di assise di Catanzaro e giudice della Commissione tributaria, la pena di due anni e 8 mesi. Il magistrato giudicante aveva applicato la riduzione di pena prevista dal rito abbreviato, concesso le circostanze attenuanti generiche ed escluso l’aggravante mafiosa. L’accusa di corruzione in atti giudiziari era rimasta invece salda, così come l’aveva prospettata il pm Francesca Fittipaldi. Il requirente, tuttavia, aveva invocato sei anni di carcere per il penalista e otto per il togato.

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