Da martedì mattina, sostanzialmente, è partita di fatto la macchina amministrativa con a capo i commissari. La triade ha lavorato sodo sin dal proprio insediamento, prima dell’estate. Ma, oggettivamente, con una situazione all’interno del Municipio rendese tutt’altro che lineare. Da due giorni, quindi, dopo avere ottenuto i relativi lasciapassare da parte del Viminale e dalla Cosfel, si è quasi completata la formazione con cui governare l’ente per i diciotto mesi imposti dal Governo, dopo lo scioglimento.
Un nuovo segretario generale, sei nuove nomine (una proveniente dallo scorrimento della graduatoria del concorso Unical e le altre cinque con l’ok del Ministero dell’Interno), l’organismo di controllo e valutazione e l’insediamento di tutte le commissioni per i bandi concorsuali. Entro fine anno, si spera, potrebbero terminare le ventisette assunzioni. «Siamo pienamente soddisfatti. La macchina amministrativa non è completa ma è pronta. Ci avviamo ad una pseudo normalità». I tre commissari, Santi Giuffrè, Michele Albertini e Rosa Correale hanno finalmente ottenuto il supporto tecnico e professionale necessario ed indispensabile per proseguire l’iter straordinario e la gestione ordinaria del Comune di Rende per i restanti mesi imposti dal Viminale. Si parte da queste nuove figure professionali e dalle scelte amministrative fortemente volute dalla triade commissariale.
Sotto la lente tutte le tematiche più attuali per i tre commissari. A partire dalla querelle Acque potabili che gestisce il settore depurazione per conto del Comune. «È la questione più scottante. Sono stati superati i dodici milioni di crediti», afferma Michele Albertini che si sta occupando personalmente della vicenda. «Acque potabili è il vero problema di questo Comune: se non risolviamo, all’orizzonte non si può escludere una nuova fase disastrosa per i conti pubblici», spiega Albertini. I tre parlano addirittura di «voragine» e di «emergenza vera».
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