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Corigliano Rossano, un altro minore pestato dal branco

Seconda aggressione in una settimana. Paura in centro, in entrambi i casi si tratta di vittime straniere

Due aggressioni a minori da parte di coetanei nel giro di una settimana. È il “branco” che si muove senza argini. E lo fa sempre nel fine settimana. Pestaggi che a Corigliano Rossano nascondono un disagio grave e profondo che potrebbe rappresentare la spia di un problema che va affrontato subito per evitare che dilaghi trasformandosi in una metastasi sociale. Entrambe le violenze si sono verificate nell’area urbana di Corigliano, nella zona di via Nazionale che si incrocia con la centralissima piazza Salotto. È in questo pezzo di città che un gruppo di minorenni semina il terrore. Un odio che si manifesta, in particolare, nei confronti dei più deboli, di chi non fa parte del “branco”. C’è un sottile filo che lega i due episodi di violenza: in entrambi i casi le vittime sono ragazzini di nazionalità straniera.
L’ultima aggressione risale a domenica sera, nel via vai di giovani che affollavano la zona centrale dello scalo ausonico, tra una pizza mangiata al volo, un po’ di musica e l’eco dei risultati delle partite di calcio. Una descrizione, questa di una domenica perfetta, se non fosse per questa nuova aggressione. Il bersaglio, per come si apprende, è un ragazzino di nazionalità pakistana e minorenne. Pare sia stato picchiato da alcuni coetanei che bazzicavano come lui in quella zona. Dinanzi alla rissa che si è scatenata nel bel mezzo del passeggio serale sono state chiamate ad intervenire le forze dell’ordine. Sul posto sono giunte le auto dei carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano Rossano. Il lamento delle sirene ha messo in fuga gli aggressori che hanno fatto perdere le loro tracce mescolandosi agli altri giovani che passeggiavano in quel momento. Il ragazzo pakistano è stato avvicinato dai militari, ma, a quanto si è appreso, non ha voluto presentare alcuna denuncia contro chi lo ha pestato. Uno scenario che ricalca perfettamente quello registrato sette giorni prima quando vennero aggrediti due fratelli, di cui un minore, di nazionalità nigeriana. Un fenomeno che va consolidandosi e che inizia ad assumere contorni che vanno attenzionati.

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