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L'omicidio di Rocco Gioffrè a Cosenza: l’assassina Tiziana Mirabelli filmata mentre rubava i soldi

Le immagini sono limpide. La telecamera a circuito chiuso installata in casa di Rocco Gioffrè, 75 anni, ha registrato tutto.
Tiziana Mirabelli, 43 anni, dopo aver assassinato a coltellate il pensionato nell’abitazione prospiciente, entra in casa e s’impossessa del portafoglio che la vittima aveva lasciato in sala da pranzo. La donna prende i soldi che vi sono contenuti: 1800 euro in contanti. Eppoi torna nel suo appartamento con l’idea di occultare il cadavere. È il 14 febbraio, giorno di San Valentino. L’omicida ha infierito contro il vicino colpendolo - il dato emerge con chiarezza dall’esame autoptico eseguito dal medico legale Vittorio Cavalcanti - con ben 41 fendenti vibrati con un coltello da cucina.
Il corpo della vittima verrà avvolto in una coperta e poi in delle buste di plastica pronto, probabilmente, per essere spostato altrove. La quarantatreenne lo nasconde in una stanzetta in attesa di qualcuno che l’aiuto a disfarsene.
Sulla base di questi elementi emersi grazie alle indagini svolte dai carabinieri della Stazione Centro, guidati dal comandante Renato Morrone, il procuratore capo Mario Spagnuolo e il pm Maria Luigia D’Andrea, hanno chiesto per l’accoltellatrice di via Montegrappa il giudizio immediato. E il gip, Alfredo Cosenza, l’ha fissato in Corte d’Assise per giovedì 19 ottobre. Gli investigatori dell’Arma, coordinati dal tenente colonnello Antonio Quarta, hanno chiuso il cerchio delle indagini in pochi mesi. Sulla colpevolezza della Mirabelli non sembrano nutrire dubbi sebbene l’imputata, difesa dall’avvocato Cristian Cristiano, abbia fornito una versione dei fatti distonica rispetto agli accertamenti compiuti. Dopo aver tenuto in casa in cadavere di Gioffrè per sei giorni s’era infatti presentata in caserma asserendo di aver accoltellato il settantaciquenne sostenendo, però, d’essersi difesa legittimamente perché oggetto d’una aggressione a sfondo sessuale.

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