La scuola esce dalla centrifuga di una razionalizzazione che ha imposto una dieta fatta di dolorosi tagli. Dopo giorni di turbolenze e di riflessioni, tra veline e veleni, è stato chiuso il cerchio sulle 29 autonomie da cancellare (in tutta la Calabria sono 79). La nuova mappa segue le indicazioni della Legge di Bilancio che ha previsto la riorganizzazizone della rete dell’istruzione su tutto il territorio nazionale. E così, le rigorose linee guida del piano di dimensionamento quantificano gli organici di presidi e segretari che tengono esclusivamente conto della popolazione scolastica regionale e degli sviluppi demografici nel prossimo triennio. Criteri che sono stati scelti indipendentemente dalla collocazione geografica delle regioni. E così il Nord è stato equiparato al Sud, senza valutarne il differente peso dell’offerta dei servizi, delle condizioni di vita, della povertà educativa, dell’evasione dai banchi.
Alla Provincia il compito di provare ad ammortizzare le reazioni inquiete di presidi, sindaci e sindacati e mettere una pietra tombale sul dimensionamento. Ieri il Consiglio provinciale, con 9 voti a favore e due astenuti, ha approvato «il piano che è frutto di un intenso lavoro di studio e di approfondimento degli Uffici e del dirigente Giovanni De Rose che ho voluto seguire passo passo. A tutti loro il mio ringraziamento per il raggiungimento di un traguardo importante alla cui elaborazione è seguita una lunga e delicata fase di concertazione, da me seguita personalmente, fatta di incontri con le municipalità e i dirigenti scolastici al fine di recepire tutte le esigenze possibili e contenere l’impatto dei tagli sul territorio», ha spiegato il presidente, Rosaria Succurro. Il nuovo assetto scolastico del Cosentino si sviluppa attraverso 70 istituti comprensivi (primo ciclo) e 36 istituti d’istruzione superiore (secondo ciclo).
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