“Tanto tuonò che piovve”. Preso a pretesto questo antico adagio popolare, la comunità di Longobucco, ieri si è recata, con tutti i rappresentanti istituzionali, sindacali e sociali, davanti alla sede della Regione per sbandierare tutta la sua rabbia. La protesta covava da giorni, allorquando, spontaneamente, centinaia di longobucchesi, sabato scorso, si sono recati sui luoghi del crollo del viadotto Ortiano 2 della Sila-Mare, per dare un primo segnale di protesta, per poi proseguire con un dibattito nel palazzo comunale.
Ieri mattina, dunque, alle prime luci dell’alba, la piazza principale della cittadina silana si è riempita di nuovo e da lì è stata selezionata la delegazione per raggiungere, Reggio Calabria. I designati: il sindaco Giovanni Pirillo; Antonio Baratta, segretario zonale della Cgil, Eugenio Celestino capogruppo di minoranza in consiglio comunale; Romeo Romano e Domenico Stasi, in rappresentanza del Comitato cittadino; Luigi Stasi, in qualità di ex sindaco; Antonio Curia in rappresentanza del Pd.
La delegazione, seguita da molti cittadini si è avviata per la città dello Stretto laddove, alle dodici, nella sede del consiglio regionale, ha incontrato il Governatore Roberto Occhiuto e i capigruppo delle forze politiche che siedono nell’assemblea regionale. La delegazione non senza tensione, ha rappresentato ai presenti, la rabbia e le tensioni che in questi giorni sta vivendo la gente della cittadina silana, per i tempi che si allungano per la risoluzione del problema, che secondo voci, potrebbero essere elefantiaci, hanno tuonato i rappresentanti.
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