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Strage di via Popilia a Cosenza, condanne definitive: ergastolo agli Abbruzzese, 30 anni a Bevilacqua e Berlingieri

Cosenza, strage di via Popilia: condanne definitive. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo per Fioravante Abbruzzese e Antonio Abbruzzese e la pena di 30 anni di carcere Celestino Bevilacqua. Stessa pena è stata confermata a Luigi Berlingieri. I giudici di legittimità hanno invece disposto l'annullamento con rinvio della condanna a 12 anni e 4 mesi per Saverio Madio, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Aldo Truncè e Filippo Cinnante.
Per il fatto di sangue è già stato giudicato con sentenza passata in giudicato, Franco Bevilacqua, della “Francu i Mafarda”, all’epoca capo della criminalità nomade. Il boss sanguinario, arrestato dalla polizia in una villetta di Marina di Gioiosa Ionica nel gennaio del 2001, decise successivamente di collaborare con la giustizia raccontando tutti i retroscena dell’agguato e facendo ritrovare la carcassa dell’auto usata dal gruppo di killer per lasciare la scena del delitto.

La strage

L’azione criminale compiuta nel quartiere popolare bruzio in via Popilia venne decisa dagli “zingari” per lanciare al mondo della ‘ndrangheta tradizionale un messaggio di terrore. La sera del 9 novembre del 2000 il commando aprì il fuoco con kalashnikov, fucili e pistole contro tre uomini intenti a parlottare in uno slargo di via Popilia. Per due di loro – Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci – non ci fu scampo; il terzo, Mario Trinni, riuscì invece a salvarsi correndo a perdifiato nonostante la ferita a un braccio. L’agguato avrebbe dovuto dare il via a una guerra di mafia per il controllo del capoluogo bruzio. Guerra che poi non si concretizzò proprio per effetto dell’arresto e della successiva collaborazione con la giustizia di Bevilacqua.

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