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Città unica a Cosenza, la lezione di Lev Tolstoj

Il terreno di scontro è variegato: dal disequilibrio finanziario esistente tra i tre enti pubblici coinvolti, al mancato coinvolgimento dei consigli comunali e delle associazioni; passando poi per il mancato inserimento di Montalto nel progetto

La città che già esiste. Il dibattito che infiamma l’agone politico muove lungo due crinali contrapposti: quello occupato dagli “unionisti” e l’altro presidiato dagli “autonomisti”. I termini riportano alla memoria la guerra di secessione americana: il contesto appare, tuttavia, molto più provinciale e ristretto.

Lo scontro è tra il centrodestra, promotore con otto consiglieri regionali del disegno di legge istitutivo, e il centrosinistra tagliato fuori dall’iniziativa con un’abile e repentina mossa fatta dagli avversari. All’interventismo delle truppe di Occhiuto si contrappone la “resistenza” delle schiere socialiste, democrat e pentastellate.

Il terreno di scontro è variegato: dal disequilibrio finanziario esistente tra i tre enti pubblici coinvolti, al mancato coinvolgimento dei consigli comunali e delle associazioni; passando poi per il mancato inserimento di Montalto nel progetto. Temi sui quali sarà difficile trovare un accordo. Diceva Lev Tolstoj: «Non puoi trattare la pace con chi non vuol siglarla». Nei fatti, però, Cosenza, Rende e Castrolibero sono già urbanisticamente unite tanto che si passa dal territorio dell’una in quello dell’altra senza accorgersene...

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