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Lo ha ucciso nel sonno e poi si è suicidata. Villapiana sotto choc piange Luigi Buccino

Il muratore assassinato dalla moglie ligure era nato nel piccolo centro dell’Alto Jonio. Vivevano nel Milanese, dopo 29 anni di matrimonio è arrivata la gelosia

Sconcerto in paese per la tragica morte di Luigi Buccino, 54 anni compiuti a settembre, originario della ridente cittadina jonica, dove spesso tornava durante l’estate e dove vive tuttora il resto della famiglia. Il muratore sarebbe stato, probabilmente, ucciso dalla moglie Vita Di Bono, 47 anni, genovese, che si è poi uccisa.
Lo sconforto torna a inondare la piccola comunità jonica e, inevitabilmente, la mente torna all’alba del 15 Dicembre del 2007 quando Gianluca De Marco, 35 anni, accoltellò nel sonno la moglie Maddalena Agrelli, 31 anni, e la figlia Jennifer, 4 anni nella loro villetta al Lido, per poi tagliarsi le vene e bere un cocktail di farmaci, senza tuttavia morire. Ma chi vive qui ha imparato a fare i conti con le tragedie familiari perché la sera del 28 aprile del 2012, Domenica Ruggiano, 54 anni (morta suicida un mese fa a Castrovillari), con un fucile regolarmente detenuto, sparò al marito Vincenzo Genovese, di 67 anni, agricoltore, e alla figlia Rosa, di 26, commessa, all’interno della loro dimora allo Scalo.
Quella di domenica, però, è una tragedia che arriva da lontano, da Corbetta, un puntino nell’area metropolitana milanese. Nella casa di via Piave la coppia viveva da qualche settimana insieme al figlio 24enne e alla sua compagna per via di alcuni lavori di ristrutturazione nel suo appartamento. È stato proprio il giovane, pochi minuti dopo le 15 di domenica, a dare l’allarme. Ha telefonato al 112 raccontando di aver trovato i corpi senza vita dei genitori in camera da letto. Sul posto con i carabinieri è arrivato anche il medico legale. Da una prima analisi, sui cadaveri dell’uomo e della donna sono stati riscontrati diversi segni di ferite da arma da taglio. È verosimile che, secondo i preliminari accertamenti, la 47enne abbia accoltellato il marito per poi rivolgere la lama contro se stessa, procurandosi tagli al collo e ai polsi. L’uomo sarebbe stato sorpreso nel sonno e colpito alla schiena e quindi alla gola, secondo la posizione del cadavere rinvenuto sotto le coperte.

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