Il mare ha restituito ieri il corpo dell’uomo di 53 anni di nazionalità anglosassone che nella tarda mattinata di lunedì si era tuffato nei pressi degli scogli di Isca tra i Comuni di Amantea e Belmonte Calabro. A riva c’era la moglie che ha lanciato tempestivamente l’allarme non vedendo riemergere l’uomo. Dopo la richiesta di soccorso sul posto si sono recati i mezzi della Capitaneria di Porto nonché un elicottero della Guardia Costiera e uno della Guardia di Finanza per le ricerche che sono andate avanti fino all’imbrunire dell’altro ieri. Ma fino a tarda ora le stesse non hanno prodotto alcun esito. Sono quindi proseguite all’alba di ieri. Il rinvenimento del corpo senza vita dell’uomo è avvenuto in mattinata a qualche centinaio di metri dal luogo da dove era scomparso. È stata una vera e propria imprudenza quella di tuffarsi a mare con onde altissime e in un tratto fortemente sconsigliato anche per via di quei risucchi dei cavalloni che con molta probabilità hanno sopraffatto l’uomo impedendogli quindi di tornare a riva.
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