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Cassano, cattura di Abbruzzese: spuntano tre fiancheggiatrici

Le donne sono state arrestate in quanto avrebbero favorito la latitanza del 38enne a Bari. L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri nei pressi del capoluogo pugliese

Sarebbero tre i fiancheggiatori che avevano aiutato Leonardo Nino Abbruzzese a nascondersi in una villa di Bari.
Emergono nuovi dettagli sull’arresto del 38enne cassanese, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’indagine denominata “Athena”, ma che si era reso irreperibile nell’imminenza dell’esecuzione del provvedimento avvenuta il 30 giugno scorso. I militari cassanesi – guidati dal Capitano Michele Ornelli – lo cercavano già, infatti, per notificargli una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, su richiesta della Procura della Repubblica del luogo, poiché indagato in concorso con altre persone per il tentato omicidio di due cittadini extracomunitari avvenuto esattamente martedì 20 giugno sempre a Cassano.
Le indagini dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro - Direzione Distrettuale Antimafia avevano consentito di raccogliere sul suo conto un quadro gravemente indiziario per i reati di associazione mafiosa, estorsione, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Considerato elemento di spicco del locale di ’ndrangheta di Cassano ed organico alla supercosca “Abbruzzese-Forastefano”, operante nella Sibaritide, attraverso una rete di favoreggiatori in via di identificazione, aveva trovato ospitalità e sostegno logistico a Bari e, nello specifico, da parte di soggetti riconducibili al clan Lovreglio.
Ed è proprio seguendo le sue tracce dopo il pestaggio dei due extracomunitari che i militari cassanesi lo hanno intercettato e accerchiato. Gli uomini del Reparto operativo e del Nucleo investigativo, guidati dal tenente colonnello Dario Pini e dal maggiore Antonio Piscopo, hanno usato i tradizionali metodi di indagine per beccarlo: intercettazioni, riconoscimento vocale, acquisizioni di immagini da telecamere, servizi sul territorio, riscontri sul campo, tanto nella ricostruzione dei movimenti di familiari e conviventi del latitante quanto in relazione alla ricostruzione della rete dei fiancheggiatori che hanno consentito l’individuazione e la cattura finale.

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