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Test di Medicina, la svolta a febbraio, il Tar vuole una relazione sui tolc. Numeri ricorsi dei cosentini

Il Consorzio dovrà spiegare come funziona l’equalizzatore

Un'aula d'esame durante il test di ammissione alla facolta' di Medicina dell'Universita'. Genova, 13 aprile 2023.ANSA/LUCA ZENNARO

Il caso era esploso agli inizi di settembre con un esposto partito da Palermo che grondava rabbia. Dentro il racconto di ipotetici inganni denunciati da aspiranti matricole di Medicina dopo la pubblicazione delle graduatorie nazionali degli ammessi. Gli studenti esclusi lamentavano l’ombra di soffiate su un’app di messaggistica vendute a 20 euro e di corsi a pagamento per conoscere in anticipo le domande. Un terremoto che ispirò l’intervento del ministro Bernini e l’avvio di una istruttoria.
Ma l’indagine interna sul consorzio che somministra i test non avrebbe fornito elementi di opacità. Il server utilizzato dal Cisia si sarebbe rivelato a prova di intrusione. Impossibile “bucarlo”. Nessuna violazione sarebbe stata segnalata dai sistemi di sicurezza del data base. E sarebbe impossibile la paventata fuga di notizie. Ed è stato, inoltre, escluso che le domande somministrate ad aprile siano state riproposte nel secondo slot di luglio. Ma secondo le difese degli studenti non ammessi, «tra il primo e il secondo appello, tuttavia, si sarebbe registrato un miglioramento delle performance fornite dalle aspiranti matricole». Solo un caso? Secondo il Ministero sì. Gli avvocati dello studio Leone di Palermo sostennero, però, d’avere in pugno le prove che dimostrerebbero il contrario. Indizi che sarebbero stati forniti alla Procura.

In quei giorni, il Tar della Capitale fu inondato dai ricorsi provenienti da tutta Italia. Una ventina quelli giunti da Cosenza. E le udienze-pilota sono state fissate. Il Tribunale amministrativo di Roma ha deciso che la legittimità dei tolc di medicina debba essere trattata in udienze-pilota fissate tra gennaio e febbraio. Proprio a febbraio sarà discusso l’articolato ricorso proposto dall’avvocato Danilo Granata per conto di uno degli studenti cosentini. In aula sarà affrontata la spinosa questione della legittimità della procedura dei test d’ingresso di Cisia. Il Tar ha chiesto al consorzio il deposito di una relazione tecnica dettagliata di chiarimento sul funzionamento dell’equalizzatore l’algoritmo che assegna un valore diverso a ciascun quesito in base alla sua “difficoltà”. L’avvocato Granata ha sempre lamentato la scarsa trasparenza nel metodo: «Non sono stati resi noti i criteri in base a cui un quesito sia da ritenersi più complicato di un altro. Più volte abbiamo provato a percorrere la strada dell’accesso agli atti ma siamo stati fermati per il rischio di fuoriuscita di elementi della banca dati. I fatti rappresentano una violazione del giusto procedimento, del principio di parità di trattamento e di ogni criterio meritocratico che dovrebbe sorreggere simili procedimenti». Dunque, le decisioni del Tar orienteranno il futuro degli altri procedimenti attualmente sospesi. Non ci saranno, però, nuovi ricorsi al Tar dal momento che i termini sono spirati. Tuttavia resta aperto ancora il varco del ricorso al capo dello Stato.

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