Il Comune di Cerzeto, situato nel cuore pulsante della Calabria, si è distinto come un simbolo di ospitalità e innovazione accogliendo cinque tirocinanti di spicco impegnati nel progetto "Habilitas" dell’Organizzazione Internazionale IILA, finanziato dalla Cooperazione Italiana e ospitati dallo Spin-off Unical Smart City Instruments. Provenienti da Colombia, Cuba, Ecuador, Panama e Uruguay, i tirocinanti, sono stati accolti calorosamente dal vicesindaco Silvio Cascardo e da Roberto Matrangolo, portavoce della Comunità Slow Food Arberia, in un contesto di scambio culturale e di approfondimento sulle tradizioni locali.
“La visita è stata organizzata con l’intento specifico di dimostrare come il legame tra aree urbane e rurali sia divenuto sempre più stretto, creando un dinamico scambio bidirezionale di risorse, persone e idee - sottolinea Alfredo Sguglio CEO di Smart City Instruments-. Questa interazione continua ha reso evidente la necessità di considerare i territori come un continuum integrato, dove lo sviluppo e l’innovazione possono fluire liberamente tra città e campagna, arricchendo entrambi gli ambienti e promuovendo una crescita condivisa e sostenibile. I tirocinanti hanno visto come Cerzeto, con la sua ricca storia e il suo impegno verso il futuro, rappresenti un modello di territorio intelligente dove il concetto di smart city si estende per abbracciare un’area più ampia e interconnessa. Questo approccio più inclusivo ai territori intelligenti riconosce l’interdipendenza e la necessità di una pianificazione strategica che consideri l’innovazione tecnologica e lo sviluppo sostenibile oltre i confini urbani, integrando le comunità rurali in un sistema più coeso e resiliente”.
La visita a Cerzeto è stata l’occasione per immergersi, infatti, nel patrimonio culturale e storico dello splendido borgo calabrese. Cerzeto è particolarmente noto per essere uno dei centri storici Arbëreshë, comunità di origine albanese che si insediò in Italia circa cinque secoli fa, mantenendo viva la lingua, riti religiosi e costumi. Questa caratteristica rende Cerzeto non solo un luogo di interesse storico e culturale ma anche un esempio vivo di come le culture possano preservare la propria identità nel tempo.
I tirocinanti María Laura Acosta Gualco, operante nel Ministero di Industria, Energia, Miniere e Telecomunicazioni dell’Uruguay, Jonathan Beitia Ojo, esperto in advertising e PMI Ads Manager per LIT Digital Marketing di Panama, Johny Gustavo Pilco Quihuiri, addetto alla Divisione Informatica di Sistempla S.A. dell’Ecuador, Anyi Katherine Tamayo Saavedra, educatrice presso Tecnoacademia – Sennova del SENA in Colombia, e Ernesto Rosales Olivera, CEO e coordinatore di progetti per AsTrack di Cuba, hanno visitato la mostra sulla "Resilienza" e le rassegne fotografiche sui "Segni" e "Colori d’Arberia" presso Palazzo Maierà. Questa esperienza ha evidenziato il modo in cui Cerzeto, attraverso la sua storia e le sue manifestazioni artistiche, conserva e trasmette l’identità arbëreshë, una minoranza etnico-linguistica di origine albanese radicata nel tessuto culturale italiano.
La visita si è estesa al Museo etnografico Arbëreshë, nella frazione San Giacomo, dove hanno potuto approfondire la comprensione della vita e della cultura degli Arbëreshë, esplorando una vasta collezione di oggetti, abiti e strumenti che raccontano la storia di questa comunità. Questa visita ha permesso di osservare come le tradizioni possono essere preservate e valorizzate nel tempo, fornendo loro ispirazione e nuove prospettive sul loro ruolo nel promuovere la cultura e l’innovazione nei loro rispettivi campi di lavoro.
Guidati dal gruppo dello spin-off Smart City Instruments dell’Università della Calabria, tra cui Angelo Macilletti, Luana Galluccio e Manuel Montilla, il gruppo latino-americano ha avuto inoltre l’opportunità di partecipare a un’approfondita conversazione sul significato fondamentale dell’alimentazione nella società moderna. Questa interazione ha offerto loro una comprensione più ricca del cibo non solo come necessità biologica ma anche come pilastro culturale, strumento di sviluppo sostenibile e veicolo di identità comunitaria.
Durante il pranzo, organizzato in un presidio Slow Food, Raffaele Riga, con l’appoggio di Roberto Matrangolo, ha enfatizzato il valore di un approccio al cibo che sia al contempo delizioso, ecologicamente sostenibile e socialmente equo. Questi pilastri, incarnati dal motto "buono, pulito e giusto" di Slow Food, sostengono la diversità biologica e la conservazione delle eredità culinarie, contrastando l’omogeneizzazione dei sapori e la perdita delle tradizioni gastronomiche.
Nel corso del convivio, si è discusso anche del movimento Terra Madre, che estende il concetto di Slow Food a una rete globale di produttori, artigiani, attivisti e comunità impegnati nella preservazione della biodiversità e nella diffusione di pratiche agricole ed alimentari sostenibili. È stato evidenziato che molti presidi Slow Food, cruciali nella protezione delle varietà locali e delle tradizioni culinarie, sono attivi anche in America Latina, a dimostrazione dell’impatto e del raggio d’azione globale di questi movimenti per un futuro alimentare più consapevole e rispettoso.
Riga ha poi messo in luce l’essenziale contributo del Touring Club Italiano nella tutela e valorizzazione del patrimonio enogastronomico e culturale italiano, promuovendo un turismo responsabile che omaggia e sostiene le peculiarità delle comunità locali. La sua esortazione a un turismo che sia espressione di responsabilità e consapevolezza evidenzia un sentiero verso un futuro dove cibo, cultura e turismo si intrecciano in un beneficio condiviso tra comunità e ambiente.
Immersi nel contesto culturale di Cerzeto, i tirocinanti di Habilitas hanno assorbito non solo le competenze tecniche ma anche le sfaccettature di un’eredità culturale viva. Hanno potuto vivere il "besa" - un termine albanese che evoca il senso di fiducia e impegno reciproco - che riflette la profonda ospitalità e il senso di comunità di Cerzeto. Portando con sé questo spirito di solidarietà e le conoscenze acquisite, i dirigenti latino-americani sono pronti a diventare catalizzatori di cambiamento, integrando le lezioni di Cerzeto nella trasformazione e nel rinnovamento delle loro comunità urbane e rurali. Questo interscambio di pratiche sostenibili e di valori comunitari promette di innescare nel futuro un ulteriore e proficuo scambio di esperienze.
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