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Tari, a Rende bollette arrivate in ritardo: i cittadini non pagheranno mora

I commissari prefettizi tranquillizzano la popolazione: «Nessun aggravio economico»

Michele Albertini, Santi Giuffré e Rosa Correale
Disservizi, polemiche e chiarimenti. Sulla Tari, la tassa sui rifiuti che è il tributo destinato a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento, dovuta da chiunque possieda o detenga immobili, da qualche giorno è corsa alle polemiche.  I cittadini rendesi si sono visti recapitare addebiti e bollette, rispetto alla prima scadenza prevista per fine ottobre, in netto ritardo. Scatendando ira e preoccupazioni. Eugenio Piscino, sovraordinato insediatosi da pochi giorni per volontà della triade commissariale e che si occuperà del settore contabile e finanziario, vuole chiarire ogni aspetto. Due le problematiche su tutte: la prima è dovuta ad un ipotetico disservizio di Poste italiane che, evidentemente, riscontra problemi bella quotidiana consegna. E poi la toponomastica cittadina che non è affatto chiara in alcune zone.
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