I carabinieri della Stazione di Altomonte e della Stazione di San Donato di Ninea, sulla base degli elementi raccolti nella prima fase delle indagini preliminari, hanno arrestato due maggiorenni originari della Romania, cl. ’01 e cl. ‘93, indagati per il reato di furto aggravato in concorso.
Nel corso della mattinata del 23 novembre, un’esercente di San Donato di Ninea chiamava il 112 rappresentando che un soggetto, dopo essere entrato nella propria attività commerciale ed approfittando di un momento di distrazione, aveva asportato il proprio portafoglio per poi scappare subito dopo a bordo di un’autovettura. Poco dopo, arrivava un’altra segnalazione ai Carabinieri da parte di un esercente del comune di Altomonte che riferiva di essere stato vittima del furto del proprio portafoglio, rubato dall’interno dell’attività commerciale.
Ricevuta l’indicazione relativa al modello e colore del veicolo in fuga ed utilizzato dagli autori dei reati appena commessi, l’operatore della Centrale Operativa di Castrovillari diramava immediatamente le ricerche a tutte le varie pattuglie dell’Arma distribuite sul territorio. La tempestività della segnalazione e la reattività dei Carabinieri ha permesso di rintracciare i soggetti subito dopo, mentre si stavano allontanando dal comune di Altomonte. Bloccati, identificati e portati in caserma, dopo aver visionato le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nelle attività commerciali ed aver acquisito le denunce da parte delle vittime, essendo stati trovati anche in possesso dei contanti asportati, i militari dell’Arma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, considerati i preliminari accertamenti hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato dei soggetti, per i quali si sono aperte le porte della Casa Circondariale di Castrovillari.
I due – da considerarsi presunti innocenti fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile - nel corso dell’udienza svoltasi con il rito abbreviato sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Castrovillari.
L’operazione eseguita – spiegano dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza – è il concreto esempio di come la velocità della segnalazione ricevuta dall’operatore del 112 e l’altrettanta rapidità con cui è stata diffusa l’informazione, in questo caso del modello e del colore del veicolo utilizzato, sia stata fondamentale per l’identificazione degli autori del reato, rintracciati da una delle varie pattuglie impiegate quotidianamente e capillarmente nei vari territori. Da qui, l’importanza di fare “squadra” e di sensibilizzare ogni cittadino, che sia stato vittima di un reato o che abbia notato qualcosa, di segnalare subito all’operatore della Centrale ogni notizia o informazione, in modo da permettere all’Arma dei Carabinieri ed alle altre Forze di Polizia di intervenire.
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