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Cetraro, la Cassazione ha deciso: Franco Muto non torna in carcere

Franco Muto non tornerà in carcere. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del Procuratore Generale della sezione distaccata della Corte d’Appello di Sassari avverso il provvedimento che aveva disposto la detenzione domiciliare del “re del pesce”. Muto che è difeso dall’avvocato Michele Rizzo - le cui argomentazioni difensive sono state pienamente accolte - continuerà quindi a espiare la sua pena presso la sua abitazione di Cetraro.
Ricordiamo che il 13 luglio scorso si è celebrato davanti al Tribunale di sorveglianza il processo fissato a seguito del ricorso della Procura contro la decisione assunta a febbraio scorso dallo stesso Tribunale che aveva concesso la detenzione domiciliare al posto di quella carceraria per espiare i 20 anni di reclusione comminati all’anziano boss - oggi 83enne - a seguito della condanna in Corte d’Appello di Catanzaro che lo ha ritenuto capo e promotore dell’associazione di stampo mafioso gravitante sull’alto Tirreno cosentino.
Nel procedimento denominato “Frontiera” il boss di Cetraro in Appello era stato condannato a 20 anni di carcere. Un giudizio che aveva quindi ribaltato quello in primo grado del Tribunale di Paola, che lo aveva assolto dal capo associativo, ma lo aveva ritenuto colpevole per altri reati. Poi la Cassazione ha confermato la sentenza e Muto è finito nel penitenziario sardo; alcuni mesi dopo i giudici di sorveglianza gli hanno concesso il differimento della pena per motivi di salute, accogliendo quindi l’istanza del suo legale.
Franco Muto è uno dei più importanti e temuti boss della Calabria.

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