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Qualità della vita, Cosenza compie sette passi... indietro

Report del “Sole”: il capoluogo e la provincia perdono il primato regionale della vivibilità che passa a Catanzaro. Crollano ambiente-servizi (-37 posti) e affari-lavoro (-22). Sorpresa giustizia-sicurezza (+16). Inflazione alle stelle: qui i prezzi più cari d’Italia (+11%)di alimentari e bevande non alcoliche

La realtà che sta emergendo porta addosso i segni dell’abisso. La grande fabbrica delle illusioni, che una ventina d’anni fa alimentava in Calabria promesse e speranze di rilancio, ha già spento le sue insegne. Una realtà che si riflette in un indice della vivibilità che continua a mantenersi nella periferia della mappa del benessere nazionale, e che, invece, rappresenta un valore aggiunto di tutto il Nord e, in particolare, dei centri metropolitani. Il vento della sofferenza ha ridotto quest’angolo dell’Italia in un altrove che annaspa, con gente costretta a vivere in condizioni di grave deprivazione materiale più che altrove. I diagrammi disegnati dal tradizionale rapporto annuale sfornato dal “Sole” mostrano una progressione di paragrafi all’interno di un palinsesto di negatività che genera correnti depressionarie. Perturbazioni che hanno travolto Cosenza e la sua provincia, ridotte a una terra di mezzo dove la qualità della vita sta sprofondando più velocemente che altrove. Il Cosentino è l’unica zolla ad arretrare nella classifica generale. Un viaggio contromano che costa il primato regionale di un anno fa. Gli smottamenti registrati nei dati dell’indicatore ambiente e servizi (-37 posizioni rispetto a un anno fa) e in quello di affari e lavoro (-22), in particolare, hanno ispirato il crollo.

La situazione

Il 2023 tramonta con un poco emozionante 102.mo posto con una performance che pesa 418,72 punti, appena un gradino più sopra di Crotone, storica cenerentola della Calabria, che negli ultimi dodici mesi ha scalato ben quattro posizioni chiudendo con un punteggio di 415,40. Ma anche le altre sorelle hanno riguadagnato fiducia credibilità. Catanzaro è la migliore con una performance valutata 448,06 che le ha consentito di chiudere al 91.mo posto (+5 rispetto al 2022). Poi, c’è Vibo che scala sette posizioni (nessuno ha fatto meglio in Calabria) e conclude 96.ma con 436,02 punti. Infine, Reggio, terza città della Calabria con un totale di 428,35 e un 101.mo posto (+1).

Più e meno

I chiaroscuri delle aree ambiente e servizi, e affari e lavoro intaccano le dimensioni della prestazione globale che s’affida, quasi esclusivamente, all’indicatore giustizia e sicurezza che definisce un dato complessivo che vale il 69.mo posto e una progressione positiva di ben 16 posizioni riuspetto a un anno fa. Tra gli indici statistici, Cosenza ottiene il sesto posto assoluto (migliori risultati) tra le deunce informatiche: 23,5 ogni centomila abitanti. La media nazionale è di 41. Malissimo, invece, nell’inflazione dei beni alimentari e bevande non alcoliche che, tra settembre 2022 e settembre di quest’anno, ha fatto registrare rincari dell’11%. Dato che relegano città e provincia sull’ultimo gradino della graduatoria nazionale. Nessuno in Italia ha fatto peggio.

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