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No alle guerre, l'urlo indignato di ‘Libera’ a Vibo. Borrello: “Preghiera laica per i popoli sofferenti”

Anche da Vibo Valentia si leva forte un grido di pace che «vuole essere una preghiera laica – spiega Giuseppe Borrello (Libera) – contro ogni conflitto, contro le guerre a Gaza e in Ucraina, e contro  tutti i conflitti che si stanno combattendo nel mondo. Ma è anche un modo per uscire dall’indifferenza». L’iniziativa, tenutasi qualche ora fa davanti al duomo di San Leoluca,   ha per Libera anche una funzione pedagogica nei confronti dei giovani proprio perché c’è la necessità di uscire dal silenzio e di trovarsi insieme rispetto al senso di impotenza e solitudine che si prova di fronte ai grandi problemi del mondo come la guerra. Da qui la necessità «di sentirci sempre di più comunità – aggiunge Borello – di far sentire forte quel senso di solidarietà collettiva per dire basta alle violenze come unica soluzione di controversia tra gli Stati».  Trentotto le associazioni presenti al sit-in e centinaia di partecipanti in corteo per le vie della città con le bandiere della pace in spalla. «Siamo qui tutti insieme – spiega Maurizio Agostino (Agria) – ambientalisti, sodalizi, cooperative sociali, fondazioni, per dire no alla guerra. E non è un modo per piangersi addosso, ma è un gesto di vicinanza verso coloro i quali cercano la pace. In questo momento tanti bambini stanno morendo a Gaza, in Ucraina, così come stanno morendo negli altri 38 scenari di guerra che ci sono nel Mondo. Per cui è arrivato il momento di dire che l’umanità è incompatibile con le violenze e che bisogna smetterla di produrre armi».  Parole cariche di significato anche da parte di Teresa Esposito (responsabile regionale coordinamento donne Pd), la quale sottolinea che «Vibo Valentia, ultima in tutte le classifiche questa volta è la prima ad alzare questo grande grido per dire “Basta”, “Cessate il fuoco”,   “Iniziate a fare tutto quello che serve da punto di vista della diplomazia per dire che le guerre debbono essere sospese nell’immediatezza”».    Per Luigi Denardo (Cgil) la marcia per la pace nelle strade di Vibo rappresenta un messaggio molto importante, un piccolo segnale da una realtà silenziosa». Presente al sit-in anche l’Anpi, promotore del presidio permanente per la pace. «Tutte le guerre che stanno insanguinando il pianeta – afferma Carmine Armellino – non possono lasciarci indifferenti. Nel mondo la diplomazia vinca  sulla voce delle armi».  Per Anteas volontariato Vibo Valentia in prima linea Leo  Monteleone «per gridare forte un no alla guerra, ma in maniera particolare per ribadire che la legge dell’amore deve sovrastare su qualsiasi altra legge».  Pure Maurizio Greco (coordinatore Csv della provincia di Vibo Valentia) ribadisce l’impegno civile del mondo del volontariato contro l’atrocità della guerra. «Nessuno di noi deve sentirsi estraneo rispetto a ciò che avviene nel mondo – osserva Vladimira Pugliese (Pd) – Come cantava De Andrè, siamo tutti coinvolti quando un solo bambino, un solo uomo, muore  per mano di una guerra».

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