Una lotta all’ultima offerta in nome della solidarietà e contro la violenza sulle donne. Si è tenuta al Parco archeologico di Sibari l’asta di beneficenza per sostenere le donne vittime di violenze. Asta nel corso della quale sono state vendute alcune cassette in legno che per quasi mezzo secolo hanno conservato i reperti archeologici dell’antica Sibari. I proventi sono stati devoluti al Centro antiviolenza Fabiana di Corigliano-Rossano.
Le cassette sono state rielaborate da docenti e allievi dell’Accademia delle belle arti di Catanzaro diretta da Virgilio Piccari. Hanno partecipato, decorando alcuni pezzi, anche gli allievi del Liceo artistico di Rossano, del Liceo artistico di San Giovanni in Fiore, del Liceo artistico Gerace di Cittanova, del Liceo artistico de Nobili di Catanzaro, del Liceo artistico di Crotone Pertini-Santoni, dell’istituto Majorana di Girifalco e Squillace, del Liceo artistico di Siderno e del Liceo artistico Frangipane di Reggio Calabria.
Prima dell’asta, il direttore del Parco di Sibari, Filippo Demma, e Antonio Gioiello, presidente di Mondiversi, associazione che gestisce il Centro antiviolenza Fabiana, hanno presentato i dettagli del progetto #nonRompeteci, la serie di iniziative organizzate per il 2024. «Attività - ha detto Demma - che vedranno impegnati esperti e professionisti in incontri aperti a tutti dove condivideranno informazioni, storie e strategie per contrastare, con la formazione e, soprattutto, con l'arte e la cultura, la violenza sulle donne. Perché questo tipo di violenze, in primis, dipendono purtroppo da fattori culturali ormai radicati e solo con la cultura si possono scardinare».
Alla fine, dopo oltre due ore di offerte, sono stati raccolti quasi 4.000 euro - ma i fondi sono destinati ad aumentare perché le ultime cassette rimaste torneranno in vendita con altre modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni - mentre le presenze registrate sono state oltre 400.
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