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Imprenditori e politici del Tirreno Cosentino nella morsa del racket

Situazione sempre più incandescente. La criminalità organizzata sta alzando il tiro

Sotto assedio. Non si sa ancora chi ci sia dietro i due roghi appiccati a distanza di 72 ore l’uno dall’altro a diversi chilometri di distanza a Paola dove è andato in fiamme uno scuolabus del comune di Fuscaldo e poi in due distinte occasioni ad Amantea, prima ai danni di una vettura della vigilanza dei lavori alla galleria di Coreca e successivamente di un imprenditore locale che aveva già subito l’incendio di uno stabilimento balneare l’anno prima. Giorni avanti un escavatore a Scalea era stato incendiato a una ditta di movimento di terra del posto.
Sono segnali preoccupanti che stanno a significare come la criminalità organizzata stia alzando il tiro e punti a riprendersi fette di mercato nel settore imprenditoriale. La ’ndrangheta non si fa scrupoli a fare ricorso con sempre maggiore frequenza a azioni plateali come gli incendi. Roghi, minacce, atti vandalici mirati si ripetono adesso - dopo un periodo di calma apparente - con cadenza preoccupante sul litorale costiero. E non tutti gli episodi vengono denunciati. Lo spaccato emerso nell’ultima riunione di Confindustria è preoccupante. Tanti imprenditori sono in un angolo. Non solo per il periodo di grave crisi, ma perché sono costretti a guardarsi le spalle anche da richieste estorsive.

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