Finisce a colpi di carte bollate la questione dello sgombero dei locali della vecchia chiesa di Sant’Eusebio a Sibari avvenuto a seguito di una presunta occupazione abusiva.
La vicenda era salita agli onori della cronaca alcune settimane fa quando gli edifici, ormai sconsacrati, erano tornati in possesso del Consorzio di Bonifica di Trebisacce e, non è ancora chiaro come, erano finiti nella disponibilità di due famiglie che, nel giro di poco, li avevano letteralmente trasformati in una dependance dove festeggiare compleanni e un magazzino dove fare barbecue o smontare mezzi e stipare materiale di ogni genere. All’interno della Chiesa, ad esempio, nonostante in alto campeggiasse ancora la croce di Cristo, le forze di polizia e il personale degli uffici del comune di Cassano, quando s’erano recati per far rispettare l’ordinanza di sgombero preceduta da altri quattro documenti che intimavano agli occupanti di ripristinare lo status quo precedente e lasciare liberi i locali, avevano trovato davanti a loro scene surreali.
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