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Tagli alla scuola, la Provincia di Cosenza al lavoro. Saranno recuperate due presidenze. Ecco le favorite

La deroga di Valditara vale dodici mesi e non prevede assunzioni. Il bonus sarà speso in comuni dell’interno. Favorite: Acri e Castrovillari

Il brodino “Milleproroghe”. Un piatto “povero” che il ministro Valditara ha servito al popolo della scuola per rendere il Capodanno meno amaro. Briciole. Meno tagli di autonomie, ma solo per un anno e, a patto che non ci siano assunzioni a gravare sulla spesa pubblica. Dunque, si tratta di una concessione a costo zero. Meno tagli, dunque, anche in Calabria. La Regione potrà riattivare sette presidenze finite nel tritacarne del dimensionamento il 15 dicembre. Dunque, il prossimo anno, grazie alla concessione ministeriale, dal Pollino allo Stretto, mancheranno all’appello “solo” 72 dirigenze scolastiche. La vicepresidente della Regione Giusi Princi ha già comunicato alle Province e alla Città metropolitana di Reggio di avviare la ricognizione delle scuole da riportare in vita. A Cosenza, la presidente Rosaria Succurro ha affidato l’incarico al dirigente d’area, Giovanni De Rose e al funzionario addetto, Francesco Falcone. Saranno loro a valutare i criteri di individuazione delle due nuove autonomie che sopravviveranno per altri 12 mesi. La scelta sarà definita entro il 3 gennaio, giorno in cui verrà comunicata alla vice presidente Princi la lista.

Criteri

Non ci sono linee guida rigide, stavolta tocca alla Provincia definire la cornice delle presidenze da salvare. Probabilmente, la rotta privilegiata sarà quella che porta nelle aree interne. Acri e Castrovillari potrebbero vantare privilegi rispetto alle altre opzioni. In Presila, le sforbiciate della Regione hanno ridotto a una sola presidenza l’intero secondo ciclo di studi (tutti accorpati gl’istituti di istruzione di secondo grado). Probabilmente, l’autonomia verrà restituita a una delle due scuole accorpate (il Lc-Ls “Julia” o l’Itcg-liceo Es “Falcone”). Nel Pollino, invece, un effetto identico si è avuto sul primo ciclo con l’accorpamento di due direzioni didattiche e dell’unica scuola media. Una fusione che ha generato una popolazione scolastica enorme (più di 1.600 studenti) spalmata su undici plessi di cui uno si trova nella contrada rurale di “Cammarata” a 15 chilometri dal centro cittadino. E’ probabile che si decida di confermare la presidenza della scuola media. Si tratta di passaggi che la Provincia aveva già previsto nel suo piano del dimensionamento, successivamente rivisto dalla Regione. Questa volta, però, le valutazioni di Piazza XV Marzo potrebbero essere convalidate dal momento che si tratta di opzioni a scadenza limitata (un anno, appunto).

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