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Da mesi a lavoro senza stipendio, ex tirocinanti di Cosenza in rivolta

Sono un centinaio e da novembre hanno preso servizio con contratti part time per un anno e mezzo nelle scuole della provincia. L’Usb ha preso a cuore il caso chiedendo ragioni alla Ragioneria dello stato

«Befana amara, anzi amarissima, per gli oltre 100 ex tirocinanti che dal 6 novembre hanno preso servizio nelle scuole della provincia di Cosenza con un contratto part time a tempo determinato per diciotto mesi. A dirla tutta, anche Babbo Natale non aveva portato nulla. Così, a due mesi dalla firma del contratto che metteva fine almeno parzialmente alle aspettative di un lavoro più sicuro e retribuito puntualmente, non c’è stata alcuna corresponsione economica».
Lo denuncia l’Usb Scuola Cosenza, la quale aggiunge che la Ragioneria territoriale dello Stato di Cosenza «ancora non ha disposto i relativi pagamenti e, nonostante le richieste dei lavoratori e nostra come organizzazione sindacale, nessuna risposta adeguata è stata fornita. Se non il tentativo di rimpallare le responsabilità su altri organismi e su una presunta “poca chiarezza della situazione”. Ma chi deve far luce sulle procedure da attuare? Non sono le Amministrazioni Pubbliche in dovere di dare risposte ai cittadini e ai lavoratori, soddisfacendo un diritto?».
Serie A e Serie B La sigla sindacale di base mette l’accento sull’assurdità del mancato pagamento, sottolineando come «lavorare per mesi senza percepire un solo centesimo e dover affrontare la quotidianità con le sue relative spese sta diventando un esercizio mortificante per queste lavoratrici e questi lavoratori. E non è assolutamente accettabile che nello stesso luogo di lavoro ci sia personale di seria A e di serie B, pur svolgendo la medesima prestazione lavorativa: un atteggiamento discriminatorio che rende unica l’Italia in Europa».

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