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Calabria, in arrivo altri 130 medici da Cuba

Tra qualche giorno arriveranno in Calabria altri 130 medici provenienti da Cuba. "Un terzo contingente che porterà il numero complessivo di dottoresse e dottori dell’isola caraibica operanti nelle nostre strutture sanitarie a circa 300", si legge in una nota di Pino Scarpelli (segreteria nazionale dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba). "L’apporto di qualità e professionalità di cui i servizi sanitari e i cittadini calabresi stanno beneficiando da un anno a questa parte appare con tutta evidenza notevole: in tante strutture e in tanti territori è cresciuta la possibilità di dare risposte adeguate alle richieste dei pazienti, le competenze e la grande disponibilità dei nuovi si sono amalgamate in armonia con gli addetti che operavano in condizioni che definire difficili è riduttivo. Che la salute così come l’istruzione e tutti i servizi volti ad affermare i diritti sociali non siano una merce né possano essere trattati come tali, ben lo sanno da oltre 60 anni a Cuba, Paese che li ha posti come priorità della propria agenda politica e che “esporta” eccellenti medici e buone pratiche in tutto il mondo. In Calabria il loro arrivo ha permesso di affrontare l’atavica necessità di ampliare il numero di professionisti che operano nelle strutture pubbliche (la cui insufficienza rappresenta una delle peggiori piaghe della nostra sanità) e di limitare l’osceno ricorso ai “medici a contratto” con forte aggravio per l’erario e il mantenimento di sacche di privilegio. Ben si comprende come questa operazione sia stata costantemente ostacolata dai poteri forti del settore, da chi gode di cospicui vantaggi e veri e propri intollerabili privilegi da uno stato delle cose che penalizza i cittadini tutti ed ancor di più chi non ha “santi in Paradiso” né portafogli ben gonfi da aprire alla bisogna".

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