Una bottiglia contenente liquido infiammabile, un accendino e quattro proiettili calibro 22. Il messaggio recapitato, ieri mattina, a Castrolibero, all’ingresso del Centro diagnostico del Gruppo Citrigno, non ha bisogno di complesse esegesi o articolati teoremi. Quegli oggetti trovati dall’imprenditore della sanità privata, Alfredo Citrigno, sulla soglia del Centro diagnostico di sicuro non sono caduti dalle tasche bucate d’un paziente distratto. Bottiglia accendino e proiettili stavano lì, proprio davanti alla serranda e avevano il profumo (o se si preferisce il significato evidente) dell’intimidazione. Un fatto che testimonia – qualora ce ne fosse bisogno – che i gruppi criminali cosentini, benché decimati dalle ultime inchieste antimafia abbiano conservato ancora una certa influenza. Dopo il ritrovamento del rudimentale ordigno l’imprenditore ha chiesto l’intervento dei carabinieri, i quali hanno eseguito un sopralluogo e recuperato gli oggetti che saranno sottoposti a esami. L’imprenditore, successivamente, ha presentato formale denuncia al comandante della stazione dell’Arma di Castrolibero.
Castrolibero, intimidazione nel centro diagnostico Citrigno
L’imprenditore ha presentato una denuncia ai carabinieri
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