Cosenza

Martedì 14 Maggio 2024

Cosenza, il disagio sociale nella terra senza lavoro

Una mamma con la sua bambina in fila in una mensa per l'assistenza ai bisognosi in un'immagine d'archivio. ANSA/MATTEO BAZZI

L’ultimo rapporto dell’Istat fotografa gli scenari delle disuguaglianze. La sofferenza si dilata man mano che crescono i figli. Ogni discendente alza l’asticella della soglia di povertà. In una città come Cosenza, sopra i 50mila abitanti, il limite minimo di reddito di una famiglia composta da una persona sola di età compresa tra 18 e 29 anni è di 764,34 euro (poco più di 25 euro al giorno). Per una famiglia tipo, con tre figli tra 11 e 17 anni e i due genitori, servono almeno 1.775,12 euro per non sprofondare nell’indigenza. Mensile che sale a 1.813,23 euro (poco più di 12 euro al giorno a testa) se il target anagrafico dei figli si sposta nella fascia 18-29 anni (spese universitarie e altre necessità). Cosenza, dunque, galleggia nella penombra di numeri agghiaccianti che la inchiodano saldamente alla zona rossa della sostenibilità. In una famiglia con 5 persone si deve vivere con almeno 12 euro al giorno per non essere considerati poveri. Dodici euro che devono bastare procurarsi cibo, acqua, medicine e pagare le tasse. Secondo l’Istat, le famiglie che alle nostre latitudini sono maggiormente colpite dal ciclone dell’indigenza sono quelle più numerose e con figli ancora minorenni. Il 10% dei nuclei vive in povertà assoluta. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza

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