«Ancora una volta la macchina della burocrazia italiana miete vittime e a farne le spese sono, come sempre, i cittadini appartenenti alla fasce più deboli». Lo denuncia la segreteria provinciale della Flc Cgil, raccontando l’incredibile storia degli ex tirocinanti della Regione Calabria in servizio nelle istituzioni scolastiche «che prestano servizio “aggratis”», commenta sarcastico il leader della sigla sindacale Francesco Piro. Che aggiunge: «Dagli anni 90 si parla di sburocratizzare l’apparato della Pubblica amministrazione, riforme legislative, digitalizzazione, costituzione di organi ministeriali ad hoc, devono sempre cedere il passo rispetto a meccanismi tortuosi e antidemocratici, ad uffici pubblici con carenza di organico e via dicendo». Al centro della contesa in punta di… stipendi che non arrivano c’è la cosiddetta “Vertenza Calabria”. «Si tratta degli ex tirocinanti che lavorano presso le scuole del nostro territorio con la chimera di una futura stabilizzazione. Allo stato dell’arte, tuttavia, gli ex tirocinanti, che hanno regolarmente preso servizio, non solo non hanno prospettive a lungo termine, perché assunti con contratto a tempo determinato, ma non percepiscono stipendio a causa di intoppi burocratici che né la politica, né il Ministero, né gli uffici preposti ai pagamenti riescono a sdoganare. È per questo che sosterremo le proteste dei tirocinanti e diffideremo gli Uffici competenti e gli Organi Ministeriali centrali e locali per difendere un sacrosanto principio: il lavoro va pagato».
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